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Sul porticciolo turistico di Bisceglie, a pochi metri dal mare e dalle piccole imbarcazioni colorate dei pescatori, abbiamo fatto visita al ristorante Barz8 un grazioso locale che si sta facendo apprezzare per la cucina d'autore, per l'ambiente originale e per il servizio accogliente e professionale. Un ristorante vista mare aperto tutto l'anno dove godere dei curatissimi piatti eseguiti dallo chef Giovanni Lorusso e dalla sua brigata, ma anche un cocktail-bar in cui potrete scegliere di sorseggiare ottimi cocktails preparati dalla bravissima bartender Mariana Melillo. Una caratteristica che ci ha colpito del progetto Barz8 è che qui non sono necessarie le quote rosa, visto che lo staff è quasi tutto formato da donne competenti e brillanti, coordinate dalla titolare Angelina Di Luzio, creatrice anche dell'estetica del locale. La “concessione maschile” in questo staff tutto al femminile è chiaramente lo chef Giovanni Lorusso, che ha portato il suo notevole bagaglio di esperienza creatosi in locali di alto livello, in questo singolare progetto dove bar e ristorante si contendono i momenti più piacevoli del tempo libero dei propri clienti.
Storia del ristorante Barz8 di Bisceglie
Barz8 è nato inizialmente come American Bar. Angelina Di Luzio – insieme ad un altro socio ora non più in quote - aveva visto in questa zona di Bisceglie il luogo adatto per attirare la movida locale attraverso un'offerta di qualità tutta orientata al mood “drink & fun”. Ma i ritmi ingestibili di quel tipo di attività e la voglia di realizzare un progetto che aveva già da tempo nella testa, la portano a prendere una decisione coraggiosa: portare avanti il suo sogno di unire l'arte della “miscelazione” alla ristorazione raffinata, facendosi aiutare dal suo staff ormai collaudato e soprattutto pronto ad appoggiarla incondizionatamente. Grande coraggio quello di Angelina, anche perché la realizzazione della nuova idea e la conseguente opera di ristrutturazione dei locali parte in piena pandemia.
La squadra è forte: Giovanni Lorusso in cucina, Mariana Melillo al bar e Daniela Troià in sala. Il nome c'era già: l'8 è sempre stato il numero fortunato di Angelina; unire l'elemento "bar" al numero propizio è stato un attimo. “Ma barzotto – mi spiega la stessa Angelina– è anche, in senso letterale, tutto ciò che è a metà; quindi ho giocato, forzando un po' la fantasia, anche su questo significato e visto che abbiamo sia cucina che mixology, ho pensato alla mezza cottura e al sentirsi mezzo brillo! Inoltre qualcuno mi ha detto, ma non ne ho la certezza, che i “barzutt”, in dialetto biscegliese erano i ragazzini che portavano i viveri ai pescherecci che dovevano affrontare il mare per lunghe giornate di pesca”.
Ambiente e atmosfera del ristorante Barz8 di Bisceglie
Angelina mette mano alle sue competenze di interior designer sviluppatesi in alcuni anni passati a Milano e realizza un locale fortemente caratterizzato, i cui muri sono ricoperti da una carta da parati che riproduce una foresta tropicale e alcuni oggetti d'arredamento perfettamente armonizzati con l'ambiente circostante. In due angoli della sala - mi racconta la titolare - ci sono, ad accogliere i clienti, anche Michele e Flora”. “Chi sono Michele e Flora ? - le chiedo. “Devi sapere – mi risponde - che io sono affetta da mal d'Africa, ci sono stata più volte e me ne sono innamorata. Il mio sogno è aprire un locale in Kenya e Michele e Flora sono i miei gorilla”.
Ma non preoccupatevi, non sono scimmie vere, si tratta di due belle statue in resina perfettamente in sintonia con l'ambiente, caratterizzanti del divertente stile africano che Angelina ha voluto ricreare. Insieme a Michele e Flora, qua e là altri animali, scarabei, libellule e struzzi che fanno da lampade, mentre i tavoli in cristallo e le sedie vintage poggiano su un pavimento a scacchi bianco e nero. Un insieme di elementi non facili da armonizzare ma che, invece, stanno benissimo tra loro grazie alla competenza e al gusto di arredatrice di Angelina, che attraverso la sala riesce ad esprimere chiaramente la sua passione per il continente africano.
In questa accogliente sala da 28 coperti Daniela Troià si muove con discrezione e competenza, qualità affinate in quattro anni di esperienza in Toscana. Daniela, che parla correttamente inglese, francese, spagnolo e anche un po' di tedesco, cura la carta vini coadiuvata dalla sommelier Angela Papagni. Insieme, si occupano di consigliare i piatti e gli abbinamenti più azzeccati con i vini o anche con i cocktail, possibilità inusuale molto richiesta e apprezzata dai clienti abituali.
La carta vini comprende una cinquantina di referenze tra etichette nazionali, internazionali, sia naturali che convenzionali, e anche champagne francesi e spumanti italiani. Ma uno dei grandi valori aggiunti del Barz8 è il continuo rapporto di scambio che c'è tra sala, cucina e bar, quest'ultimo il luogo in cui si muove con padronanza l'altra donna del gruppo, la bartender andriese Mariana Melillo, giovanissima anche lei ma con una decina di anni di lavoro alle spalle, ed esperienze a Manchester, Edimburgo, Madrid e San Francisco. Mariana parla quindi inglese e spagnolo ed è capace di giostrare tra grandi classici, cocktail di sua invenzione e persino con creazioni sartoriali su richiesta dei clienti assecondandone i gusti. “Perché il sapore è oggettivo, il gusto è soggettivo - sostiene convinta Mariana – ed è una grande sfida riuscire a giocare con i sapori armonizzandoli in un unica consistenza. Laddove nella cucina si può spaziare con le varie consistenze, nella miscelazione l'unica consistenza è quella liquida ed è con quella che devi fare arrivare il tuo messaggio al cliente”. Concetto da applausi. Mariana può, infatti, essere definita minimalista, i suoi drink arrivano al tavolo nella loro essenzialità, mai decorati con scenografici garnish: “solo” un giusto dosaggio degli ingredienti, un bicchiere adatto e la corretta temperatura di servizio.
Cucina e menu: cosa ordinare se si fa vista a Barz8
La cucina è il regno di Giovanni Lorusso, classe 1989 e chef biscegliese con alle spalle significative esperienze in Asia, Nord Europa, America e un breve passaggio a Milano alla corte di Sergio Mei. Vincitore del concorso Chef dell'anno è stato capitano della Nazionale Italiana Cuochi Juniores e elemento di spicco della squadra Seniores. Tornato in Puglia è stato chef executive in importanti strutture ristorative, in particolare Le Lampare al Fortino di Trani e il Memory Resort di Bisceglie, dove ha cucinato a quattro mani in serate “stellate” con Andrea Cannalire, Vitantonio Lombardo e Davide Scabin. Sempre a Bisceglie ha condotto per 4 anni il suo ristorante, il 31.10 Osteria Lorusso, prima di prendere a cuore il progetto Barz8 di Angelina Di Luzio.
La cucina di Giovanni è molto tecnica e allo stesso tempo abbastanza essenziale, votata alla valorizzazione delle materie prime e ai loro abbinamenti, senza mai stravolgerne l'essenza.
Sempre eleganti gli impiattamenti che, però, sono sempre al servizio del buono e mai pensati esclusivamente sul concetto di bello.
La nostra degustazione inizia con una carrellata di amouse bouche: Croccante alla rapa rossa, crema di formaggio, ikura e scalogno glassato; Pettolina di alici e capperi, finocchio fermentato al curry e maionese al riccio di mare; Ciliegina di fior di latte, gel di pomodori datterini e basilico. Per accompagnare i piatti che seguiranno ci servono crackers alle olive, grissini, focaccina e ciabattina di patate, poi due antipasti: Gambero marinato a caldo, salsa carbonara, cipolla croccante, paprika asparagi canditi, vincotto di uva e Prosciutto di oca e lavanda, fondo di vitello, rape in olio extravergine e peperoncino, salsa miele e vaniglia. I primi assaggiati sono stati le Caramelle di patate e basilico affumicate, zucca, calamaretti e melanzana balsamica, seguiti dallo Spaghettone metodo Rumford, porcini tartufo e caviale; quest'ultimo un grande classico di chef Lorusso già precedentemente assaggiato in versione marinara con i gamberi, nel quale la particolare tecnica di cottura della pasta è la caratteristica principale, perché dona sapore e consistenza inusuali. Tra i secondi abbiamo gradito in particolare la Coda di rospo a 58 gradi, limone, cavolo cappuccio e rapa rossa, basato su pochi elementi, piatto di grande freschezza e leggerezza. Sui dessert, poi, ci siamo proprio sbizzarriti: Tartelletta nocciola e mirtilli; Pralina cocco, cioccolato bianco e caramello; Crema ghiacciata al cognac e torrone di taralli; Fondente 70% castagne e albicocca; Torta di ricotta e pere.
A Barz8 si possono scegliere due menù degustazione, uno da 4 portate a 50 euro e uno da 8 portate a 80 euro. Vini e cocktail in abbinamento, da 30 a 50 euro. Com'è ovvio, però, a Barz8 si può andare anche solo per bere qualcosa, per fare un aperitivo, magari rinforzato, o cenare alla carta, per un'esperienza che vale la pena provare. E' anche possibile portarsi il cane, perché il ristorante ne può ospitare uno nella sala interna e due all'esterno, offrendo persino un menù ad hoc per lui.
Per il vostro Fido, infatti, potrete scegliere tra tre piatti dal menù a lui dedicato:
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Risotto primavera, piselli e albume al vapore
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Bocconcini di filetto di maialino cotto a bassa temperatura con veli di zucchine e patate alla poverella
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Trancetti di sgombro, fagiolini al vapore e cruditè di carote
Il tutto condito con olio di semi di girasole premuto a freddo e ogni piatto a €10.
Altre informazioni utili
Barz8 è sul Porto turistico di Bisceglie in via La Spiaggia 17. Interessante può essere ritagliarsi del tempo per visitare le tante chiese e palazzi della città, il teatro comunale e le architetture militari, oppure visitare i dolmen, imponenti monumenti megalitici preistorici. E, se avete ancora uno spazietto, recarsi in pasticceria e assaggiare il famoso Sospiro di Bisceglie, dolcetto inventato dalle suore Clarisse, che dal 2014 è Presidio Slow Food.

Sandro Romano
Giornalista
Puglia
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