Ginger di Roma: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori
Un juice bar un po' bistrot, un po' serra liberty. Di fatto, uno spazio semplicemente elegante nel cuore di Roma. Ex atelier di Laura Biagiotti dall'atmosfera vagamente amarcord, impreziosito da scenografici lucernai primi '900, che diluiscono la luce in entrata, Ginger è un ambiente che sembra sospendere il tempo e la vita frenetica della città. Predilizione quasi totale per il bianco, spezzato dalla “materialità” di frutta e verdura fresche, per spremute e centrifugati fatti al momento, incorniciate nel murale dietro al bancone: elemento “vivente” di un arredo che nella scelta dei materiali predilige l'utilizzo di elementi naturali.L'effetto finale è quello di un bistrot contemporaneo, un locale studiato da Costa Group per esaltare la proposta “sapori e salute” di Ginger, che accosta la cucina romana degli spaghetti cacio e pepe, ai centrifugati, fino alla vendita di prodotti biologici. E poi il banco con i panini, la selezione di salumi e formaggi, e la vasca con le mozzarelle campane per un'offerta variegata, dalla colazione alla cena: per far rivivere, rivisitandola, la tipica gastronomia romana. Tutto in un unico spazio, per una sosta fugace, oppure per una pausa rigenerante dopo le vetrine di Via Condotti, giusto a due passi da Ginger. Per un iniezione di vitalità, stimolata dall'offerta juice e naturale dei prodotti, in un'oasi di quiete all'interno della città.
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