700 ristoranti per la giornata mondiale del turismo
La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi che svolgono attività di ristorazione, per festeggiare la giornata mondiale del turismo sembra aver indovinato l’iniziativa giusta nel periodo storico giusto: “Alla ricerca del piatto perduto” progetto che, in concomitanza con l’importante data di domani 27 settembre 2011, vuole sensibilizzare il mondo della ristorazione invitando tutti i ristoranti d’Italia ad inserire nel loro menù un piatto tipico del territorio. Da Roma a Bologna, da Milano a Palermo, più di 700 ristoranti (dati in costante riaggiornamento), si adopereranno nel rispolverare le antiche ricette e le squisite specialità di ciscun territorio inserendoli nella loro carta delle vivande. In questo modo, ovunque ci si trovera’, in Italia o all’estero, ordinando quella specialita’ si sapra’ che si sta per mangiare alla maniera degli abitanti di una determinata area geografica.
L’iniziativa Fipe ”Alla ricerca del piatto perduto” vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del turismo come risorsa strategica per la nostra nazione cercando di dimostrare, se mai ce ne fosse bisogno, che la ristorazione italiana insieme alle bellezze delle nostre terre, può trainare l’economia del nostro Bel Paese senza temere crisi di alcun genere. L’idea e’ stata accolta con entusiasmo da parte dei ristoratori tanto che il numero di chi sta aderendo è in costante aumento. ”Partecipare a questo festeggiamento vuol dire diventare il protagonista principale della Giornata. Siamo contenti che al ministro Brambilla sia piaciuta la nostra idea che centinaia e centinaia di ristoratori da Trento ad Agrigento celebrino la Giornata Mondiale del Turismo per il tramite della gastronomia tricolore. Noi crediamo che la ristorazione italiana permetta ai popoli di conoscersi e di capire il loro passato, il loro presente e anche il loro futuro” afferma Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio. La nostra tradizione culinaria rappresenta il secondo motivo per cui un turista sceglie l’Italia e rappresenta addirittura il primo motivo per chi sceglie di tornarvi… mica riso alla cantonese!