Additivi al ristorante – regole promosse dai chimici
Roma, 26 febraio – Maggiori garanzie e più tutela per i cittadini grazie alle nuove norme che impongono ai ristoratori di informare i clienti sull’utilizzo degli additivi e sostanze gassose, utilizzate in particolare nella cosiddetta cucina molecolare. I chimici italiani promuovono la recente ordinanza del ministero della Salute, già in vigore, che regola appunto l’uso di coloranti e altri additivi nella ristorazione in generale, introducendo l’obbligo di informare adeguatamente i consumatori anche quando si utilizzano sostanze nei limiti consentiti dalla legge. “A noi piace la chiarezza”, dice Fernando Maurizi, segretario generale del Consiglio nazionale chimici ed esperto in igiene degli alimenti, che precisa di non avere nulla contro la cucina molecolare. “Non è nè buona nè cattiva – sottolinea – l’importante è che il consumatore sappia, quando si utilizza per esempio un colorante per abbellire un piatto, cosa sta mangiando. Oppure, se si utilizza una particolare forma di cottura, come l’azoto liquido, se possono esserci residui sulla pietanza che consuma”. Ed è per questo che l’ordinanza “era necessaria”.
Maurizi ricorda come, negli ultimi anni, “noi chimici, insieme al legislatore, siamo stati attenti perché determinate sostanze venissero tenute nella giusta considerazione per rischi di intolleranza. E’ il caso del glutine per i celiaci, del lattosio per gli allergici, del glutammato per gli ipertesi”. Anche gli additivi possono contenere allergeni e, in ogni caso, “è giusto sapere ciò che si mangia”, aggiunge Maurizi sottolineando di avere sollecitato la recente ordinanza. “Il consumatore deve essere informato e garantito. Poi se il cittadino è poco attento – conclude – non è problema di chi produce l’alimento. Anche chi consuma, deve essere responsabile perché non si può fare tutto per legge”.