Brunello tra Facebook e Twitter
MONTALCINO Si parla di 16.000 fan del social network più potente del mondo, quelli che si aggiornano di tutto ciò che ruota attorno uno dei vini più apprezzati d’Italia. In questo momento storico dove tutto passa dalla rete, dagli amori ai tradimenti, dalla pubblicità alla politica, anche il vino di alta qualità scopre l’importanza del web 2.0. A rappresentare degnamente il mondo vitivinicolo c’è il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino che, con la sua pagina ufficiale su Facebook, aggiorna costantemente gli oltre 16 mila fan che ne seguono attività e appuntamenti. A questo punto il web sembra essere un canale preferenziale perchè, oltre all’immediata interattività, gode di costi di comunicazione davvero irrisori; i canali preferenziali per questo tipo di attività risultano essere i blog e i social media e, come dicevamo, su tutti Facebook. Il portale di Mark Zuckerberg ha ormai superato i 400 milioni di utenti e sono numerose le pagine che si formano ogni giorno intorno al mondo del vino. Se lo scorso anno Verona Fiere aveva stimato circa 5 milioni di utenti organizzati in “pagine” e “gruppi” vinicoli, oggi il numero approssimativo si avvicina a 7,5 milioni. Molte le aziende vinicole che promuovono e pubblicizzano i loro vini attraverso i social media, ma sono numerose anche le “fan page” dedicate alle singole denominazioni, la maggior parte gestite da eno-appassionati.
“La nostra pagina è gestita direttamente dal Consorzio – spiega il Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Patrizio Cencioni – in questo modo riusciamo a garantire una comunicazione bi-direzionale, rispondendo alle domande dei fan, fornendo informazioni chiare e precise sulle nostre attività, condividendo le foto degli eventi e i comunicati stampa, creando un rapporto più diretto con chi ci segue. Un esempio è stato il “Benvenuto Brunello”, durante il quale abbiamo realizzato una vera e propria “diretta online” della manifestazione”. L’evento realizzato a Montalcino dal 19 al 22 febbraio, infatti, ha catalizzato l’attenzione di utenti, che hanno potuto seguire la manifestazione da casa; giornalisti di varie nazionalità, alcuni dei quali commentavano direttamente online i vini che stavano degustando; e produttori di Montalcino, che seguivano la diretta, commentavano e inserivano foto direttamente dal cellulare. Un evento in diretta su Facebook, con una media di circa 20.000 visualizzazioni a post.
Ma non è l’unica novità del Consorzio del Brunello che, in vista del Vinitaly 2010, ha deciso di rendere la propria multimedialità ancora più interattiva grazie all’integrazione con altri social media e all’introduzione di nuove tecnologie per garantire la sicurezza dei propri vini e la tracciabilità. E’ stato così attivato anche il profilo istituzionale su Twitter, servizio di microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri, ormai considerato strumento di “giornalismo partecipativo”.
Inoltre, il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è tra i primi in Italia a dotarsi di un sistema che consente la tracciabilità totale: la “carta d’identità” elettronica è infatti disponibile dall’annata 1999, ma ora si arricchisce del servizio sms, anche per il Rosso di Montalcino. Già da alcuni anni il consorzio ha messo a punto un sistema per la tracciabilità tramite il proprio sito internet (www.consorziobrunellodimontalcino.it), che consente di fornire un ottimo servizio ai consumatori più attenti ed esigenti. Adesso i dati dei vini possono essere reperiti tramite il telefono cellulare. Basta l’invio di un sms al numero 366.3008880 (per il Brunello di Montalcino) o al numero 366.3333730 (per il Rosso di Montalcino). In poco tempo arriverà un Sms di risposta contenente i seguenti dati: annata, numero di bottiglie prodotte nella stessa partita, riferimento alla certificazione dell’ente di controllo, dati analitici specifici (titolo alcolometrico, estratto e acidità), nome del produttore. “Si tratta di un ulteriore passo avanti nel concetto di trasparenza e tracciabilità totale – conclude il Presidente Cencioni – Con questo sistema i consumatori hanno innanzitutto la garanzia che la fascetta corrisponda effettivamente alla bottiglia in cui è applicata.
Inoltre in questo modo i produttori stringono con il consumatore una sorta di patto che non finisce con l’acquisto della bottiglia, ma va avanti anche dopo, garantendo informazioni e assistenza a chi compra un vino del territorio di Montalcino. Questa carta di identità telematica non è altro che la fase finale, l’ultimo step di una serie di controlli effettuati su tutta la filiera, dal vigneto alla bottiglia, a tutela dei produttori e soprattutto dei consumatori”. A questo proposito arrivano buone notizie dagli Stati Uniti. Un’azienda californiana, infatti, vendeva il proprio vino (Sangiovese in purezza) utilizzando la denominazione “Brunello di Sonoma”. Il produttore non potrà più utilizzare il nome del vino toscano, il marchio “Brunello di Montalcino”, infatti, è registrato negli Usa fin dal 1994 e il nome “Brunello” è consentito dall’Unione Europea solo per le uve di Sangiovese prodotte nel Comune di Montalcino.