Crudo di Parma: 3 itinerari da vivere nel territorio del più nobile dei salumi

Crudo di Parma: 3 itinerari da vivere nel territorio del più nobile dei salumi

Il Prosciutto Crudo di Parma è da sempre considerata una delle più grandi eccellenze gastronomiche italiane. La sua genuinità è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, e affonda le radici in un territorio che ne plasma in modo significativo le caratteristiche uniche. Il viaggio proposto è un’immersione nelle terre che lo plasmano, tra dolci colline, borghi ricchi di storia e una cultura secolare legata alla sua produzione.

I prodotti di alta qualità, come il prosciutto crudo prodotto da King’s, vengono preparati nel pieno rispetto della tradizione, con il chiaro scopo di fornire ai clienti un prodotto eccezionale. Il Crudo di Parma, poi, non è sono un cibo, ma un alimento che va scoperto e vissuto, ragion per cui ogni viaggiatore del gusto o appassionato di enogastronomia dovrebbe, almeno una volta, recarsi nel meraviglioso territorio che ne vede l’origine.

Ecco quindi tre itinerari per scoprire l’anima del Prosciutto di Parma, esplorando le sfumature di un territorio tanto generoso quanto identitario.

Le Colline della Val di Parma

Un primo itinerario si snoda nel cuore della Val Parma, ovvero la culla storica di questo prosciutto.

Partendo dalla bellissima città ducale, ci si può addentrare in un paesaggio collinare punteggiato da antichi castelli e aziende agricole.

Questo è il regno dove l’aria frizzante che scende dall’Appennino Tosco-Emiliano si mescola con la brezza che risale la pianura, creando un microclima ideale per la stagionatura del prosciutto. Lungo questo percorso è possibile imbattersi in piccoli borghi come Langhirano, considerato da molti la vera capitale del Prosciutto di Parma.

In questi luoghi le aziende produttrici aprono le loro porte per svelare i segreti di una lavorazione artigianale tramandata di generazione in generazione, affinché la conoscenza attorno ad essa possa estendersi il più possibile. Visitare un prosciuttificio significa comprendere la meticolosa cura che ogni coscia riceve, dalla salatura alla lunga stagionatura, un processo che si compie in ambienti naturali, cullati dal vento e dal tempo.

Questo itinerario offre inoltre anche l’opportunità di esplorare le bellezze naturali e storiche della zona, come il Castello di Torrechiara e le sue sale affrescate, o percorrere sentieri panoramici che regalano viste mozzafiato sulle valli circostanti.

Bassa Parmense

La Bassa Parmense è una pianura fertile solcata dal fiume Po, che pur non essendo di natura collinare rientra a pieno titolo nella zona di produzione del Prosciutto di Parma. Qui la storia agricola si intreccia con una forte cultura gastronomica, in cui questa meravigliosa eccellenza assume ovviamente il ruolo di protagonista indiscusso. Questo percorso permette di scoprire un paesaggio diverso, caratterizzato da ampie distese coltivate e antiche corti rurali, dove le aziende produttrici portano avanti la loro arte beneficiando di un ambiente che contribuisce alla specificità del prodotto.

La vicinanza al fiume e la composizione del terreno vanno poi a creare delle condizioni particolari che si riflettono nel sapore unico del prosciutto, dandogli le sfumature uniche che lo contraddistinguono.

Lungo la Bassa Parmense, si possono visitare città ricche di storia come Fontanellato, con la sua Rocca Sanvitale circondata da un fossato, o Soragna, con la maestosa Rocca Meli Lupi. Questo itinerario offre infine un’immersione in un territorio meno noto ma altrettanto affascinante, dove la tradizione del Prosciutto di Parma si sposa con la ricchezza culturale della pianura.

Tra l’Appennino e la pianura

Più che una vera e propria località, questa tappa rappresenta un importante punto di congiunzione tra la montagna e la pianura, nonché un percorso che tocca quelle zone di transizione dove le caratteristiche geografiche si fondono e influenzano sottilmente le sfumature del Prosciutto di Parma.

Questo itinerario può includere la visita di aziende situate ai piedi dell’Appennino, dove l’aria è ancora più pura e fresca, e spostarsi gradualmente verso la pianura, osservando come il paesaggio cambia e con esso, potenzialmente, alcune note del prodotto finale. È un’occasione per apprezzare la grande diversità che si può riscontrare all’interno della stessa denominazione d’origine protetta (DOP).

Lungo questo percorso, si possono scoprire piccoli produttori che mantengono vive tecniche di lavorazione tradizionali, spesso legate alla storia familiare, il che arricchisce di fascino un itinerario già di per sé magico. Si tratta di un’opportunità per un’esperienza intima e autentica, un contatto diretto con chi dedica la propria vita alla creazione di questo gioiello della gastronomia italiana.