Cuochi Italiani, i migliori nel mondo per Hong Kong
Tra 8 milioni di
abitanti, grattacieli immensi, marciapiedi sopraelevati con milioni
di persone che camminano, abbiamo ancora una volta fatto capolino noi
italiani, dimostrando ancora una volta quale forza e quale carisma ha
la cucina italiana nel mondo. Stiamo parlando dell’ Italian Cusine
Asia Summit, il vertice dell’eccellenza del Bel Paese tenutosi ad
Hong Kong sotto gli occhi dei più importanti esponenti della
gastronomia mondiale. Una vetrina di talenti, sapori e prodotti di
eccellenza del made in Italy. Quindici cuochi italiani hanno
preparato pranzi e cene speciali, tenuto master e corsi di cucina e
organizzato degustazioni di prodotti nei migliori ristoranti italiani
della città il tutto grazie alla spinta mediatica e organizzatrice
del Gruppo Virtuale Cuochi Italiani nel Mondo, capeggiato da Rosario
Scarpato. In questa kermesse hanno cucinato 25 cuochi italiani: 10
arrivati dal Belpaese, gli altri dai 4 angoli del mondo; un
concentrato di capacità, di straordinarie storie personali e di
grande rispetto professionale. Alcuni nomi: Gabriele Colombo
dell’Hyatt di Saipan, Andrea Tronchero di Armani Tokyo, Mario
Caramella dello Hyatt di Bali, Samuele Rossi dell’Mgm di Macao,
Michele Bernacchia del Domani di Hong Kong, creatura del nostro
Uliassi, Claudio Dieli dell’Intercontinental di Hong Kong.
Risultato ? I migliori cuochi nel mondo. E non è un giudizio
avventato: è proprio cosi. Lo hanno testimoniato le centinaia di
clienti nelle varie location, i piu grandi e belli alberghi di Hong
Kong, dove ci siamo esibiti, dallo Hyatt all’Intercontinental,
dall’Holiday Inn, allo Sangri Là, allo Ocean Centre e tanti altri.
Ovunque siamo stati veri protagonisti e artisti della Cucina.
Qui ad Hong Kong i
ristoranti italiani sono i più prestigiosi, una media di 200
coperti al giorno, materie prime eccellenti, tartufo bianco a chili
in arrivo dall’Italia quotidianamente, paste, formaggi, olio,
pomodoro pelati, legumi, verdure e vini. Il merito è solo loro, dei
nostri cuochi, dei nostri maître e dei nostri sommelier. E non a
caso loro si definiscono giustamente la ventunesima regione italiana:
sono stati capaci di portare con successo nel mondo la nostra storia,
la nostra cultura. Questo deve servire a convincerci che la nostra
economia è questa!