Grande successo per l’edizione 2017 di Vin’ A Trani
Vin’A Trani – Ancora un grande successo per l’itinerario tra vino, cultura e sapori
“Il vino è la poesia della terra”. Con questa citazione dello scrittore torinese Mario Soldati, la kermesse tranese “Vin’A Trani”, dedicata agli appassionati di vino e non solo, ha invitato tutti a recarsi nella Città del buon bere e assaporare il nettare di Bacco potendo scegliere tra una selezione di ben 42 cantine nazionali.
“Vin’A Trani”, giunto alla sua terza edizione, si è svolto nella giornata di domenica 26 marzo, tra il Polo Museale della Fondazione Seca con il mattineè dedicato al seminario dal titolo “Enologia e giornalismo ai tempi della macchina per scrivere” e lo storico Palazzo San Giorgio che, invece, ha ospitato in serata il cuore della kermesse con le sue proposte enogastronomiche.
Una pettorina firmata “Made in carcere”, il marchio che nasce in un laboratorio all’interno della casa circondariale femminile Borgo S. Nicola di Lecce, un calice vuoto e il viaggio tra sapori e saperi, tra sensazioni, odori e colori ha inizio.
Ad accompagnare la vasta selezione di vini, un antipasto proposto da Corteinfiore con il suo Tortello di Vin’A Trani: il polpo al Nero di Troia, stracciatella al fumo e le cozze servito accanto al Baccalà a modo mio, la patata, i pomodorini al sole.
Salumi e formaggi, invece, selezionati da So-Food tra cui il Gorgonzola DOP Dolce la Casera, nella sua versione al cucchiaio, capace di esaltarne cremosità ed erborinatura e il Prosciutto Crudo San Daniele.
Immancabile la presenza del Moscato di Trani ad accompagnare la pasticceria artigianale affidata al Bar Centrale di Trani, con il suo Pandimandorla e la Pasticceria Casoli di Troia, con la sua Passionata: ricotta di mucca, pecora e bufala, al gusto di Moscato di Trani su base di bisquit ricoperta di pasta di mandorle pugliesi.
“Vin’A Trani”, un’ idea di Francesca De Leonardis, consulente enogastronomica e Michele Matera, titolare del ristorante “Corteinfiore”, nasce dall’intento di realizzare una sorta di “Vinitaly” proprio nella città pugliese e dal desiderio di destagionalizzarne il turismo. Da qui la declinazione in vernacolo di “Vieni a Trani” che è anche “Vino a Trani” e che quest’anno ha avuto un taglio culturale grazie all’appuntamento mattutino presso il “Museo della macchina da scrivere”.
“Grazie a questa manifestazione – ci spiega Francesca De Leonardis – andiamo a sensibilizzare non solo il wine lover, quindi gli appassionati, ma anche i turisti che arrivano e vedono una kermesse interessante. Il nostro obiettivo è quello di farla crescere sempre più, perché siamo consapevoli della bellezza in cui viviamo, e di raggiungere le altezze del Merano Wine Festival”.
Quest’anno “Vin’A Trani”, che come nelle precedenti edizioni ha raccolto ampi consensi e partecipazione, ha visto un aumento degli avventori di qualità: più curiosi, più domande. Un itinerario enologico, e non solo, di ampio respiro che ha attirato un pubblico specializzato, ma anche curiosi, appassionati e tanti giovani che hanno deciso di affacciarsi alla scoperta dell’inebriante mondo del vino, grazie anche al supporto di Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino) e Ais (Associazione Italiana Sommelier).
Articolo a cura di Angela Zicolella