Gualtiero Marchesi e Mc Donalds – abbinata che toglie certezze
Come si possono mescolare i gusti e i sapori della cucina italiana con il concetto di fast food e soprattutto con l’idea di un McDonalds? Se lo sono chiesti in molti, anche un po’ confusi e disorientati, alla notizia che Gualtiero Marchesi – il grande maestro della cucina italiana – quando ha firmato alcuni menu per MacDonalds. Il primo ad essere disponibile ai palati, fino al 25 ottobre, è “Vivace”, il panino fatto con pane speciale al bacon ricoperto di semi di girasole, bacon a fette, spinaci saltati, cipolla marinata, hamburger di carne bovina al 100 per cento, maionese con grani di senape. Seguirà “Adagio”, dal 26 ottobre al 15 novembre, con pane speciale ricoperto di mandorle a pezzetti, mousse di melanzane, pomodori a fette, melanzane a cubetti in agrodolce, hamburger di carne bovina, ricotta salata. Infine, “Minuetto”, fino al 15 novembre, un tiramisù alla milanese nato dal panettone con salsa al caffè e crema di mascarpone con canditi e mandorle.
La domanda che ci poniamo è: come potranno la cura, l’attenzione e la passione che Marchesi mette nel preparare un piatto essere trasmessi a tutti i punti McDonalds d’Italia? Quegli spinaci saltati del panino “Vivace” o la mousse di melanzane del panino “Adagio” riusciranno a mantenere il sapore genuino senza mescolarsi al più tipico gusto di patatine fritte, hamburger alla piastra e ketchup? E poi siamo proprio sicuri che – come ha affermato Marchesi – questo sia un modo per avvicinarsi ai giovani? In fin dei conti il fast food è una scelta, un modo di mangiare dove il fattore caratterizzante non è tanto l’età di chi entra quanto quello che si mangia. Quando entri in un Mac Donalds sai cosa ti aspetta: cerchi hamburger a mille strati, patatine fritte, tante salse e calorie a gogò. Sai che il pasto, preparato non da un cuoco famoso, ti verrà servito in un vassoio dal ragazzo alla cassa, sai che mangerai velocemente, forse per strada portandoti via il sacchetto. E sei attento solo ad un aspetto: il tuo menù deve avere il sapore di hamburger e patatine McDonalds. Perchè è per quello che sei entrato nel locale e forse non sei neanche troppo interessato alla firma del tuo panino. E forse, dopo aver gustato un panino firmato “Marchesi”, non ti passerà per la testa che hai mangiato freschi spinaci o salutari melanzane.
Perché non lasciare che ogni esperienza culinaria mantenga il suo luogo, i suoi riti, i suoi tempi e sapori? A noi piacerebbe che si continuasse a regalare, almeno in questo campo, certezze e non follie impossibili da giustificare.