In Francia Grappa ottenuta da scolature di fecce e vinacce
Si tratta di concorrenza sleale quella delle false acquaviti di vino prodotte in Francia e commercializzate a prezzi bassissimi. La grappa ottenuta dalla distillazione di scolature di fecce e vinacce, è un prodotto che danneggia non solo il comparto vitivinicolo italiano, ma anche il consumatore, che viene privato del diritto di conoscere esattamente cosa acquista e beve. E’ stata Assodistil, Associazione nazionale degli industriali distillatori di alcoli e di acquaviti, a denunciare l’attività poco lecita marcando l’assurdo paradosso dato dal fatto che la Francia, alla fine, è una nazione che pure produce gloriose acquaviti di celebrata nobiltà; pertanto concorrenza sleale aggravata dal fatto che il cliente ha piena fiducia del “brand Francia”. I prezzi competitivi uniti ad un prodotto di bassa qualità proposto come ottima grappa non fanno altro che provocare gravissime distorsioni nel mercato vitivinicolo. L’atteggiamento di alcune aziende francesi – sottolinea Assodistil – è scorretto e insostenibile: dalla distillazione di scolature di fecce e vinacce viene ottenuto un prodotto spacciato come acquavite di vino, e questo è riprovevole. Il fenomeno è stato denunciato al Parlamento europeo con un’interrogazione firmata dal presidente della commissione Agricoltura Paolo De Castro e da altri europarlamentari. “In questo modo – scrive l’Associazione dei distillatori italiani – un prodotto come l’acquavite di vino italiana, ottenuta da vino autentico, viene messo irrimediabilmente fuori mercato, poiché l’utilizzazione delle scolature di fecce e vinacce (o “percolato” secondo la sua definizione tecnica) ha costi bassissimi rispetto al vero vino ed è illegittima per la normativa comunitaria. La gravità del fenomeno è accentuata dal fatto che questa anomala produzione francese di “acquavite di vino” avviene con l’avallo delle autorità governative d’Oltralpe: “Risulta che la Francia – si legge nell’interrogazione al Parlamento europeo – abbia autorizzato a titolo sperimentale, ma comunque per volumi ingenti destinati ai mercati tradizionali, la produzione di acquaviti e/o distillati classificati ‘di vino’ seppure ottenuti a partire dai sottoprodotti della vinificazione”. Non è chiaro da quanto tempo questa pratica stia andando avanti, ma è certo che è da un bel pezzo che le acquaviti di vino italiano e spagnole stanno soffrendo la concorrenza di questa sedicente acquavite di vino francese che viene offerta su tutti i mercati.