Festività cristiana celebrata il 6 gennaio, l’Epifania è una ricorrenza profondamente radicata nella cultura popolare italiana e nel suo immaginario collettivo, secondo cui ogni anno la figura leggendaria della befana che porta doni ai bambini (proprio come i re Magi li offrivano a Gesù Bambino) chiude ufficialmente le festività natalizie. In Piemonte, in particolare, l’Epifania viene resa ancora più speciale da un’antica tradizione gastronomica: la focaccia della befana, un dolce tipico di origine contadina, semplice ma ricco di significato. Scopriamo insieme di cosa si tratta!
Le origini della focaccia della befana e la tradizione della fava nascosta
La focaccia della befana, in dialetto piemontese fugassa d’la befana, è un dolce dalla consistenza soffice che affonda le sue radici nella cultura contadina, quando veniva preparato come simbolo di buon auspicio per l’anno appena iniziato. La sua forma circolare, in particolare, richiamava il sole, un elemento centrale nei culti pagani che, con l’avvento del Cristianesimo, è diventato simbolo di rinascita. Ancora oggi, infatti, la tradizione vuole che si nascondano al suo interno due fave, una bianca e una nera, che decreteranno chi pagherà la focaccia (fava bianca) e chi il vino (fava nera), oppure una sola fava che eleggerà il re o la regina della giornata.
La ricetta originale della focaccia della befana
La preparazione della focaccia della befana richiede tempo, soprattutto per la lievitazione, ma gli ingredienti da utilizzare sono semplici, come vuole la tradizione contadina: farina, uova, burro, latte, zucchero e lievito, a cui nelle versioni più moderne viene aggiunto anche un pizzico di sale e, soprattutto, la frutta candita.
Il procedimento è molto semplice. Si inizia facendo sciogliere il lievito nel latte tiepido, mentre si mescolano farina, zucchero e un pizzico di sale in una ciotola capiente. Si aggiungono quindi il lievito sciolto, le uova e il burro a piccoli pezzi. Si impasta fino ad ottenere un composto liscio ed elastico in cui si inglobano i canditi prima di coprirlo e lasciarlo lievitare per circa due ore, fino al raddoppio del volume. Si rovescia poi l‘impasto su un foglio di carta forno, si stende con un matterello fino a formare un cerchio di circa 2,5 cm di spessore e si taglia l’impasto a raggiera, nascondendo la o le fave all’interno di uno dei “petali” che si formano, prima di arrotolarli su loro stessi. Si lascia lievitare per altri 30-40 minuti e si spennella poi la superficie con latte o uovo sbattuto prima di decorarla con granella di zucchero. Si cuoce infine in forno preriscaldato a 180°C per 25-30 minuti, fino a doratura.
La focaccia della befana è un esempio perfetto di come, in Italia, sia comune trasformare ingredienti semplici in vere e proprie ricette simboliche. Prepararla o acquistarla e gustarla con i propri cari è un modo per celebrare l’Epifania mantenendo vive tradizioni regionali antiche e preziose per la cultura gastronomica nazionale.