McPuddu’s evita il suicidio contro McDonald’s
Il 22 agosto l’agenzia di stampa Ansa ha battuto la notizia gastronomica più curiosa dell’anno: McDonald’s diffida un piccolo ristorante-fast food sardo per utilizzo improprio del suffisso Mc. Il ristorante in questione si chiama McPuddu’s, anzi, si chiamava Mc Puddu’s dato che dopo aver ricevuto la diffida, l’imprenditore sardo Ivan Puddu, non potendosi permettere una battaglia legale contro il colosso americano, ha deciso di modificare in fretta l’insegna con un più italiano De Puddu’s. “Non volevo sfruttare il marchio USA ma valorizzare il modo di mangiare veloce alla sarda a base di prodotti della nostra terra come i culurgiones (ravioli) in versione da passeggio”, dichiara all’Ansa il giovane imprenditore sardo. Fortunatamente per lui, però, la notizia in pochi giorni ha fatto il giro del mondo regalandogli una incredibile pubblicità che in termini pratici sta significando tantissimi nuovi clienti.
Questo è il testo della diffida inviata dall’ufficio legale di McDonald’s a Ivan Puddu, il giovane imprenditore che ha creato McPuddu’s e McFruttus, due fast food “alla sarda”. “Vi indirizzo la presente per nome e per conto della assai nota società statunitense McDonald’s Internarnational, che rappresento in Italia nel settore della proprietà intellettuale e industriale. La McDonald’s è venuta a conoscenza del fatto che state usando il segno McPuddu’s come marchio apparentemente non registrato e come insegna per servizi di ristorazione, e come potete comprendere l’uso di McPuddu’s per tali servizi rappresenta una violazione dei diritti anteriori della McDonald’s, dal momento che crea un chiaro rischio di confusione“.
Storia conclusa? Macchè! Alla luce dell’accaduto, infatti, la Regione Sardegna ha voluto prendere posizione a favore di Ivan Puddu tanto che pare lo difenderà nei tribunali basandosi anche sul fatto che “i culurgiones esistono da molto più tempo dei cheeseburger”. Per la cronaca i Culurgiones ogliastrini sono eccellenti ravioloni di patate e formaggio cuciti a mano. Visti i precedenti, era davvero molto probabile che aggiungere il prefisso Mc ad un servizio di ristorazione (oltretutto veloce) poteva rivelarsi un azzardo: il marchio commerciale McDonald’s, infatti, rappresenta un valore quasi religioso per la multinazionale tanto che ci sono stati già episodi precedenti che hanno riguardato sempre piccoli esercenti locali come il «Mac Bun» (tradotto dal piemontese «solo buono») di Rivoli (Torino) diffidato al tempo sempre per l’uso del prefisso «Mac».
La nostra opinione è che McDonald’s abbia fatto un imperdonabile autogol, mentre per quanto riguarda il sig. Puddu gli consigliamo vivamente di conservarsi il suffisso “De”: perchè guastare l’immagine di prodotti così speciali confondendoli con un’insana ristorazione industriale di stampo americano?