Quando i colori e i profumi dell’autunno iniziano ad invadere le colline del Montefeltro, Sant’Angelo in Vado si prepara ogni anno a vivere la Mostra Nazionale del Tartufo Bianco, ormai giunta alla sua 62ª edizione. L’appuntamento è fissato per i fine settimana dall’11 al 26 ottobre, quando il borgo marchigiano si trasformerà in una vetrina a cielo aperto dedicata, appunto, alla celebrazione del tartufo bianco. Per tre weekend consecutivi, infatti, le vie e le piazze del centro storico si animeranno con mercatini, mostre, degustazioni, spettacoli, eventi culturali e showcooking, generando un’esperienza che va oltre il gusto; un viaggio nella cultura e nella natura marchigiana.
Mostra Nazionale del Tartufo Bianco di Sant’Angelo in Vado: dalle origini ad oggi
La storia della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco di Sant’Angelo in Vado inizia 62 anni fa, quando la prima edizione dell’evento venne organizzata con l’unico obiettivo di valorizzare un tesoro che la terra locale custodiva da secoli. Nacque così una fiera dedicata non solo alla vendita, ma anche alla celebrazione del tartufo come simbolo del territorio. Da allora, anno dopo anno, la manifestazione è cresciuta fino a diventare una vera e propria mostra nazionale, capace di attrarre visitatori, appassionati e curiosi da tutta Italia. Negli anni la Mostra si è infatti trasformata in un grande contenitore di esperienze (dagli eventi musicali alle dimostrazioni di cerca al tartufo, dagli showcooking con chef stellati alle esposizioni artistiche ispirate alla natura) ma, pur evolvendosi, ha saputo restare fedele alle sue radici contadine e al suo profondo legame con la terra.
Protagonista indiscusso della Mostra è, naturalmente, il tartufo bianco, scientificamente conosciuto come Tuber magnatum, ovvero un fungo ipogeo raro e delicato capace di crescere spontaneamente solo in terreni particolarmente vocati, caratterizzati da un perfetto equilibrio ecologico: sono umidi ma ben drenati ed ospitano in armonia querce, pioppi, salici e lecci. Il tartufo bianco, infatti, non si coltiva ma prospera solamente dove la natura lo permette, ed è proprio questa sua selettività, unita all’aroma e al sapore inconfondibile, a renderlo così prezioso, unico ed oggetto di celebrazioni, come quella che si tiene ogni anno a Sant’Angelo in Vado, che lo riconoscono non solo come ingrediente pregiato ma anche come parte integrante della cultura e dell’economia locale. Qui la sua ricerca è una tradizione antica ed ogni famiglia conosce i cavatori che all’alba si addentrano nei boschi con i loro cani per scovare l’oro bianco nascosto; una pratica, fatta di rispetto per la natura e di saperi tramandati da generazioni, che testimonia il profondo legame del territorio con il suo prodotto più pregiato.
62ª Mostra Nazionale del Tartufo Bianco a Sant’Angelo in Vado: profumi, sapori e tradizioni antiche
Ad accogliere i visitatori è il borgo di Sant’Angelo in Vado, un piccolo gioiello incastonato tra le colline marchigiane, in provincia di Pesaro e Urbino. Il suo centro storico, con le case in pietra, i vicoli stretti e le piazze animate, diventa infatti il teatro naturale della festa e, camminando tra gli stand, non solo si respira un’atmosfera vivace e autentica, dove i profumi del tartufo si mescolano a quelli dei salumi, dei formaggi e dei vini del territorio, ma si ha anche l’opportunità di scoprire l’anima culturale di questo luogo, Sant’Angelo in Vado, che sorge sui resti dell’antica città romana di Tifernum Mataurense, di cui restano importanti testimonianze archeologiche. A pochi passi dal cuore della fiera si possono infatti visitare la celebre Domus del Mito, con i suoi raffinati mosaici, e i palazzi rinascimentali che raccontano la storia di una comunità laboriosa ed orgogliosa delle proprie radici.
Oggi la Mostra Nazionale del Tartufo Bianco di Sant’Angelo in Vado è molto più di un evento gastronomico; è un grande festival del territorio. Anno dopo anno, ogni edizione propone un calendario ricchissimo di appuntamenti: mercatini di prodotti tipici, showcooking, degustazioni guidate, laboratori per bambini, incontri con esperti e momenti di intrattenimento musicale. Le piazze diventano luoghi di incontro, i vicoli si riempiono di profumi e l’intero borgo si trasforma in un salotto all’aperto dove si celebra la bellezza dell’autunno marchigiano. Non mancano nemmeno le esperienze sul campo: è possibile partecipare a escursioni nei boschi accompagnati dai tartufai e dai loro cani per assistere dal vivo alla cerca del tartufo e comprendere quanto lavoro e passione si nascondano dietro a ciò che arriva sulle nostre tavole; un’occasione imperdibile per chi ama la buona cucina, la natura e le tradizioni antiche.