Il food tech – ossia la tecnologia che entra in cucina e ci aiuta a portare in tavola pietanze sempre più sane, nutrienti, belle da vedere, ma anche sostenibili – è un trend in salita che coinvolge ricercatori e ingegneri d’ogni parte del mondo. Tutti i principali produttori di elettrodomestici, nonché le giovani e moderne start up, si muovono alla ricerca di soluzioni sempre più innovative, capaci di rispondere alle nuove esigenze dell’uomo moderno.
Il food tech coinvolge numerosi ambiti della produzione di alimenti, dalla semplice cottura alla scelta di cibi sani, fino all’aspetto delle pietanze finali; per approfondire quest’ultimo argomento potete leggere questo interessante articolo su food design: arte e tecnologia in cucina.
Che cos’è il food tech
Quando si parla di food tech si fa riferimento a un settore di ricerca e sviluppo dell’ambito agroalimentare che punta alla creazione di macchinari, dispositivi ed elettrodomestici sofisticati, ma anche di nuove metodologie di produzione.
Le finalità della ricerca sono numerose e riguardano da un lato la capacità delle aziende di rispondere alle esigenze dei consumatori che cercano apparecchi in grado di semplificare e velocizzare la produzione di pietanze sane e sicure, dall’altro di creare un processo produttivo sempre più sostenibile sia per l’ambiente sia per la società.
Il food tech e le alternative alimentari sostenibili
Uno dei principali trend del food tech, in grado di rivoluzionare il concetto stesso di cibo, riguarda la produzione di alimenti sintetici, realizzati in vitro. Il primo alimento di questo tipo è la clean meat o carne pulita; realizzata in laboratorio a partire da cellule staminali prelevate tramite biopsia dall’animale, non va confusa con la fake meat, la carne vegetale. La clean meat non è un alimento vegetale, ma è vera carne, prodotta attraverso metodi che riducono l’impatto della produzione sull’ambiente e rispettano gli animali.
In vitro, oltre alla carne, alcuni ricercatori sono già riusciti a creare latte, uova e pesce che presto potranno arrivare anche sulle nostre tavole.
Food tech e food design
L’aspetto delle pietanze fa la differenza quando ci si siede a tavola: può invogliare a mangiare un piatto, regalandogli persino un gusto migliore, oppure, al contrario, può renderlo indigesto. Il food tech entra in gioco anche in questo campo, offrendo a chi si occupa di food design un dispositivo in grado di trasformare una pietanza in una vera e propria opera d’arte. Stiamo parlando della stampante 3D alimentare, un dispositivo digitale che entro breve tempo potrebbe diventare un elettrodomestico di uso comune. Collegata ad un computer o ad un dispositivo mobile, la stampante 3D riceve i dati per la stampa di una particolare pietanza e, utilizzando gli ingredienti inseriti nelle capsule, la crea strato dopo strato, con estrema precisione.
Oltre a torte, dolci, sculture di cioccolato e piatti salati, le stampanti 3D permettono anche di stampare la fake meat, la carne vegetale che, una volta realizzata, dovrà essere cotta in modo tradizionale.
Il food tech e l’Internet of Things
L’Internet of Things, con i suoi dispositivi smart e connessi, non poteva certo essere dimenticato da chi si occupa di food tech. Le innovazioni nel campo delle tecnologie legate al cibo fanno largo uso, in tutti i comparti e i livelli della filiera alimentare, di tecnologie IoT. Dagli apparati di controllo per crescita delle piante e il rilevamento di sostanze nocive nell’aria o nell’acqua, fino ai dispositivi presenti nelle nostre case, i quali ci permettono di ottimizzare la cottura degli alimenti e ridurre gli sprechi, le tecnologie smart rientrano oggi tra i trend più rilevanti del settore food.
Frigoriferi che fanno la spesa quando manca qualche prodotto, forni che stabiliscono da soli il miglior metodo di cottura, caffettiere che ci fanno trovare il caffè fumante quando rientriamo a casa dal lavoro, sono solo alcune delle nuove tecnologie smart che possono arricchire le nostre cucine.