Una vacanza in Puglia, nel Salento, e precisamente ad Ostuni, non può certo prescindere dalla sua cucina. Possiamo considerarlo infatti un viaggio nel viaggio: un’esperienza di gusto da non trascurare, perché fa parte della storia e delle tradizioni più antiche, della cultura di questa terra. Non a caso i ristoranti ad Ostuni sono consapevoli di questo, e fondono sempre le tradizioni contadine tramandate dal passato, con le innovazioni culinarie più moderne. A proposito di piatti tipici e di tradizione, quali sono le pietanze salentine che si potranno trovare anche nei migliori ristoranti ad Ostuni, seppur rivisitate e a volte reinterpretate? Scopriamolo in questo articolo.
Tra i primi, ciceri e tria: una pietanza che arriva dal mondo arabo
Non si può lasciare il Salento senza aver assaggiato, oltre alle famose orecchiette, almeno un piatto di “ciceri e tria”. Si tratta della famosa pasta e ceci, in cui i “ciceri” sono appunto i ceci, e i “tria” indicano un tipo speciale di pasta, che nel Salento e ad Ostuni viene realizzata rigorosamente a mano. La ricetta è molto semplice: i ceci vengono cotti in un brodo ristretto di sedano, carote e cipolla e poi vi si aggiunge la pasta. Quello che dà il plus di sapore a questo piatto è il fatto che gli avanzi della pasta vengono fritti in olio di oliva (i “frizzulli”) che poi vengono aggiunti alla pietanza. Sembra che quest’ultima derivi dal mondo arabo: secondo un’usanza araba infatti, i legumi (in particolare i ceci) vengono cucinati e mangiati a partire dall’equinozio di primavera per celebrare il nuovo, la rinascita delle cose.
Piatti di mare: domina il pesce azzurro
Visto che la cucina di Ostuni è essenzialmente povera e si basa su ingredienti facilmente reperibili e poco costosi, nella preparazione dei secondi piatti si troverà come protagonista il pesce azzurro. C’è poi anche spazio per molluschi e crostacei. Sono talmente tante le pietanze di mare che possono essere gustate nei ristoranti di pesce ad Ostuni, che qui ci limitiamo a citarne solo alcuni. La scapece, ad esempio, un preparato dalle origini medioevali che consente la conservazione del pesce a lungo: è fatto con pescetti azzurri fritti e poi messi in conserva con aceto, olio extra vergine di oliva, pane grattugiato, zafferano. Molto diffuse nei ristoranti ad Ostuni anche le cozze, vongole e patelle. In certe zone del Salento i molluschi vengono consumati anche con il cous cous (anche qui l’usanza potrebbe avere delle origini arabe).
Piatti di terra, i municeddhi: le lumache di campagna come prelibatezza
Forse non tutti sanno che nel Salento le lumachine di campagna vengono considerate una prelibatezza da servire in tavola. Anche nei ristoranti ad Ostuni, e nelle trattorie tipiche, potete chiedere un piatto di “municeddhi”: così vengono chiamate le lumache, perché il loro guscio scuro ricorda il saio dei monaci. Si ritiene che siano anche molto salutari, soprattutto per l’apparato digerente. Pare che il consumo risalga addirittura all’epoca messapica. Si cucinano con pomodorini, cipolla e vino bianco, e insaporite con basilico, alloro e peperoncino.
I dolci: tra le mille scelte anche le “focacce fradice”
Sono tantissimi i dolci che si possono mangiare ad Ostuni e nel Salento, la scelta è davvero ampia. Oltre al famoso pasticciotto e alle monachelle, vanno almeno ricordate anche le focacce fradice. Si tratta di dolcetti semplicissimi, realizzati senza né uova né burro, ma solo con farina, olio di oliva e vino bianco. In alcune varianti si possono farcire con la marmellata con creme al rhum. Perfette per la colazione, possono essere acquistate anche nei panifici ad Ostuni.