La pizza è un patrimonio della cucina italiana, ma la patria indiscussa di questo piatto è solo una: Napoli. La città partenopea custodisce da secoli (la data di nascita della pizza come la conosciamo oggi è controversa, ma alcuni la fanno risalire addirittura al 1600) una tradizione preziosissima. La preparazione della pizza, infatti, a Napoli è un vero e proprio rito, con regole ben precise e passaggi imprescindibili per la creazione di un prodotto di qualità.
Le caratteristiche che una pizza deve avere per essere considerata davvero “made in Napoli” sono chiare: lievitazione naturale per almeno 24 ore, ingredienti naturali e provenienti dalla Campania, manipolazione del panetto rigorosamente a mano (senza utilizzare strumenti di alcun tipo), la presenza del famoso cornicione, ossia il bordo rialzato, e cottura in forno a legna per circa 60-90 secondi.
E i condimenti? Il disciplinare dell’AVPN (Associazione Verace Pizza Napoletana) parla chiaro: sono considerate canoniche le pizze Margherita (pomodoro, mozzarella e basilico) e Marinara (pomodoro, aglio, origano). Come tutti sappiamo, però, andando in pizzeria si può optare per una vasta scelta di gusti e condimenti. Ma ciò non vuol dire certo voltare le spalle alla tradizione, anzi: sono molti i locali in cui il rispetto delle regole di qualità del disciplinare va di pari passo alla voglia di innovazione. E’ il caso della pizzeria Salvo, una delle pizzerie più rinomate di Napoli.
I titolari del locale sono due fratelli, Francesco e Salvatore. Figli d’arte, i due hanno imparato la tradizione della pizza napoletana dal padre Giuseppe, condividendo assieme a lui la passione per la cucina e per l’arte del pizzaiolo. E’ per questo motivo che nel 2005 decidono di aprire la prima pizzeria Salvo a San Giorgio a Cremano. I loro cavalli di battaglia? L’altissima qualità degli ingredienti e la voglia di sperimentare, offrendo al pubblico prodotti di prima scelta e accostamenti studiati con cura.
Basta sfogliare i menù per capire la passione che anima i due fratelli Salvo. Le loro pizze contano ben 5 tipi diversi di pomodoro, tutti rigorosamente DOP campani, scelti per adattarsi alla perfezione ai vari gusti. Per non parlare dei 15 diversi tipi di olio (naturalmente extravergine d’oliva) che garantiscono l’accostamento perfetto per tutti gli ingredienti. E’ così che nascono le ottime pizze che è possibile gustare, alcune decisamente originali, come la Montanara alla Genovese o Salsiccia, Patate e Menta, senza dimenticare però i grandi cavalli di battaglia della tradizione partenopea.
Oltre le pizze, punto forte dell’offerta sono anche i prodotti di friggitoria, preparati in maniera rigorosamente artigianale, con materie prime di qualità altissima e prestando la massima attenzione alla fase di frittura, così da garantire un sapore unico e inimitabile. Si va dai crocchè con patate, mozzarella affumicata e pecorino romano, fino ai tranci di baccalà fritto (una specialità tutta partenopea) agli arancini con sugo San Marzano e ripieno di mozzarella di bufala affumicata. Insomma, la scelta è davvero ampia, oltre che gustosa.
La scommessa di Salvatore e Francesco, quella di puntare sull’ eccellente qualità delle materie prime, ha decisamente pagato, come dimostra la recente apertura di una nuova Pizzeria Salvo a Napoli, vicino il lungomare Caracciolo, in via Riviera di Chiaia 271. Una scelta vincente, quella di proporre una pizza diversa dal solito e focalizzata sulla qualità dei prodotti, senza però dimenticare la grande tradizione napoletana, che fa delle due Pizzerie Salvo una meta imprescindibile per gli amanti della pizza.
Altre risorse: la storia della pizza