Ammettiamolo: ogni tanto lasciamo perdere la dritta via del cibo a chilometro zero e genuino per cedere alla tentazione del fast food! Niente di male, anche perché una porzione di patatine fritte o fish and chips una tantum non hanno mai danneggiato la salute di nessuno. Una dritta furba potrebbe però avere a che fare con il preparare in casa questi snack “sfiziosi”, ottimi per un simpatico aperitivo o una cena all’americana. Via quindi alle patate biologiche tagliate e poi fritte con oli buoni e poi alla preparazione di una salsa famosissima: il ketchup. Vediamo come fare.
La ricetta del ketchup: ecco come si prepara in casa
Preparare il ketchup in casa non è difficile. Ecco la ricetta: per circa quattro porzioni abbondanti serviranno: 100 ml di olio extravergine di oliva, 800 gr. di polpa di pomodoro, una cipolla intera rossa, una carota, due gambi di sedano bello fresco e croccante, 100 ml. di aceto di vino rosso (oppure di alcole, se avete qualche intolleranza ai lieviti); 100 gr. di zucchero bianco semolato o di canna, 12 gr. di sale iodato integrale. A questa base vanno poi aggiunti due spicchi di aglio, due foglie di alloro, due rami di timo, 2 cucchiaini di maizena. Infine le spezie: 2 pezzetti di zenzero fresco, una spolverata di cannella, 4 chiodi di garofano, senape quanto basta. Per prepararlo, prima si fa un trito di aglio, cipolla, carote e sedano e si soffrigge in olio. Si aggiunge il pomodoro e via via gli altri ingredienti. In cottura per una ventina di minuti. Si spegne il fuoco e si aggiungono zucchero, sale, maizena e aceto, mescolando con un cucchiaio di legno. Dopodiché si rimette il tutto su fuoco bassissimo per un’ora, e poi si frulla con un frullatore ad immersione e si fa raffreddare.
L’origine del ketchup: dove nasce, chi lo ha inventato e come è cambiato nel tempo
Al contrario di quello che comunemente si pensa il ketchup non ha origine negli Stati Uniti, ma nasce molto prima in Oriente. Pare che la sua funzione fosse quella di alimento a base di pesce in Oriente: si pensa che il suo nome derivi dal malese kecap, che ha appunto il significato di “condimento a base di pesce”. Per prepararlo si utilizzavano infatti sardine in salamoia. Le prime tracce del ketchup in Europa si fanno risalire al 1600, quando i cuochi di corte cominciano a cambiarne la ricetta aggiungendo altri ingredienti come funghi, noci etc. E il pomodoro? Sembra che l’ingrediente base della salsa come noi occidentali la conosciamo sia entrato nella sua preparazione solo nel XVIII secolo. Il ketchup diventerà però una salsa conosciuta a livello mondiale solo quando l’americano Henry Heinz comincerà a porla in commercio nel 1872, con la ricetta che l’azienda omonima utilizza ancora oggi.
Su quali cibi sta bene il ketchup: non solo chips di patate
Oltre alle solite patatine fritte, oppure agli hamburger, hot dog, o un kebab particolarmente ricco (cibi che fanno pensare subito ad un accompagnamento con la mitica salsa rossa), il ketchup si sposa bene anche con le carni arrosto o alla griglia, magari mischiato ad una fresca polpa di mela verde, che ne esalta il gusto agrodolce. Anche sulle uova o le verdure in tempura è perfetto, e addirittura si può osare in abbinamento con il pesce: con il crostacei o con il salmone, nella sua variante salsa rosa (con un’ottima maionese fresca e fatta in casa) diventa una golosità. Alcune varianti di ketchup vedono nella lista degli ingredienti zucchero di canna invece di quello bianco, o paprica e mele verdi al posto delle spezie: in questi casi il gusto che ne verrà fuori sarà più delicato ed adatto per il pesce. Per quanto riguarda i fritti meglio non abbandonare la versione classica.