Food Transfer – la CIA propone Food Transfer
E’ notizia freschissima quella del nuovo progetto sperimentale chiamato Food Transfer ideata dai Giovani Imprenditori Agricoli adereni alla CIA (confederazione italiana agricoltori) volta a coinvolgere – in un solo colpo – 9.000 ristoranti di tutta Europa e basata sull’idea già collaudata del regalo a distanza. L’idea di fondo è quella di offrire la possibilità di regalare un pranzo o una cena con un meccanismo simile a quello che utilizzano i fiorai per consegnare fiori e piante in tutto il mondo: una sorta di “super buono pasto” da donare alla persona amata, ad un parente lontano o ad un amico speciale. Forte di un attento studio di mercato, la Cia crede di aver individuato un segmento inesplorato che, una volta occupato, potrebbe aumentare in breve tempo di oltre 150 milioni di euro l’indotto della ristorazione di qualità, e migliorare così i redditi degli agricoltori che forniscono le materie prime per la trasformazione. Un’operazione – forse – più mediatica che di sostanza, sulla quale qualcuno ha ancora forti dubbi.
Di fondo la bella idea del Food Transfer è questa: nella rete ci saranno esclusivamente chef che utilizzano materie prime di qualità e di “prossimità”; praticamente una rete di ristoranti con precise caratteristiche gastronomiche in grado di sposare i princìpi della sana alimentazione di altissima qualità. Chiaramente, se il tutto dovesse funzionare, si innescherà un processo interessantissimo che offrirà un adeguato riscatto per il mondo agricolo. La ricerca dei prodotti fortemente legati al territorio circostante, infatti, indurrà non solo la riduzione dei processi logistici dell’alimento (garantendo altissimi livelli di freschezza) ma soprattutto si consentirà una più equa distribuzione dei profitti.
Questi invece i dubbi. Contestualmente alla presentazione del conto, nei ristoranti aderenti, sarà sottoposta al cliente l’opzione “Guida al Transfer food”. Utilizzando un piccolo notebook il cliente troverà una dettagliata lista dei ristoranti europei aderenti all’iniziativa con il relativo menù. A quel punto il cliente sceglierà il ristorante componendo il menù che intende acquistare “a distanza”. Basterà successivamente segnalare gli estremi del beneficiario o di più beneficiari per ottenere il relativo codice identificato di avvenuta transazione. Al momento del saldo-conto, direttamente nel ristorante in cui si trova, il cliente liquiderà anche il suo Food Transfer. In alternativa si può mandare uno chef a casa del fortunato amico.
Salvo che non si faccia un regalo di questo tipo a persone meno abbienti, difficilmente riesco ad immaginare di regalare – per quanto genuino e a Km zero – un menù preconfezionato (dalle prime notizie trapelate, infatti, sembra che si debba scegliere in anticipo il menù da regalare).
La scelta di un menù non solo è strettamente personale, ma addirittura passa attraverso le sensazioni che si hanno al momento in cui si è seduti a tavola: la lenta lettura del menù, il rapporto con l’ambiente circostante, gli odori dei piatti fumanti dei tavoli vicini… come posso obbligare qualcuno ad un menù scelto da me, se già faticosamente riesco a immaginare cosa vorrò mangiare questa sera?