Il design in cucina – nei ristoranti si mangia anche con gli occhi
Le forme e i materiali sono sempre più i veri protagonisti nei grandi ristoranti italiani. Elementi e accessori di gran gusto, eleganti, dalle linee pulite, a volte squadrate, a metà tra il design e lo zen: il principio è quello di far “mangiare” anche gli occhi, in verità quello che conta è stupire, magari osando fino a spingersi all’interno del design più autorevole. E’ bastato dare una sbirciatina all’appena conclusa edizione del Macef di Milano, per rendersi conto di quanta attenzione vive il mondo della cucina da parte dei designers.
Abbiamo trovato la brocca Valencia (in acrilico) trasparente abbinata ai “tradizionali” calici in policarbonato Billionaire e Bistrot; all’apparenza sembrano normali bicchieri in cristallo, in verità sono infrangibili e quasi elastici. Poi “Isotto”, il piatto speciale per gustare un buon risotto e Ottolio che ospita olio, spezie e pane per guidare l’esperienza di degustazione degli extravergini. E ancora, la brocca “Palla”, rivisitata in accattivanti tonalità fluo come l’arancione, il fucsia e il verde.
Ecco dunque che la sfida ormai è lanciata. Persino Davide Oldani, nell’edizione scorsa de “Identità Golose” ha fatto sfoggio della propria creatività, mostrando le linee di bicchieri, posate e stoviglie disegnate per rispondere ad esigenze di economia del locale senza dimenticarsi di quanto è importante il design: la posata unica, ad esempio, un tutt’uno cucchiaio+forchetta+coltello per risparmiare tempo in fase di lavaggio.
Gioia mista a stupore, infine, d’innanzi alla visione della griglia a semisfere opportunamente disegnata per ospitare polpette! Perchè non unire, infatti, la magia del barbeque al gusto delle polpette? Una scoperta che piacerà molto ai salutisti che inorridiscono al pensiero del fritto. Bella idea, ma non me ne vogliate: le polpette, da che mondo è mondo, sono irresistibili quando sono fritte.