Vin a Trani la Festa del Vino – Trani celebra il suo simbolo a Palazzo Pugliese
Domenica 21 dicembre dalle 17.00 a Palazzo Pugliese Vin’ a Trani. La declinazione in vernacolo di un invito e insieme la valorizzazione del prodotto tipico più famoso della città. Il vino come espressione dell’identità di un territorio: Trani vuole tornare a rivivere i fasti del passato, ripartendo proprio dal suo “bene” conosciuto in tutto il mondo.
Il prossimo 21 dicembre i saloni dell’ottocentesco palazzo Pugliese, nel cuore della città, apriranno i battenti ad esperti e semplici appassionati del bere bene e consapevole. Si chiama “Vin’ a Trani”, dove l’apostrofo è a forma di goccia e il simbolo è una cattedrale fatta di soli calici, l’edizione numero “0” della manifestazione ideata da Francesca De Leonardis, consulente enogastronomica, e Michele Matera, titolare del ristorante “Corteinfiore”, che mette insieme i vini del territorio e non. In tutto 17 le cantine che esporranno i loro prodotti, “freschi di vendemmia”. Arrivano dalla Puglia naturalmente, dall’Abruzzo, dalla Campania, dalla Sicilia, dal Friuli e naturalmente dalla Lombardia, in un ideale itinerario enologico e gastronomico. Un modo diverso di festeggiare il Natale, un modo insolito e del tutto nuovo per fare un brindisi, di quelli d’autore, per il nuovo anno.
Si tratta di un momento di convivialità ma anche l’occasione per fare il punto della situazione, un bilancio della vendemmia. Non mancherà l’olio extravergine di oliva, tra i prodotti fondamentali del paniere gastronomico, e i cibi tipici del territorio pugliese. Un intero pomeriggio, dalle 17.00 alle 22.00, in cui sarà possibile vedere coniugarsi arte, cultura, gusto e buon vivere. Un ritorno al gusto del buon bere e del buon vivere dei tempi passati di cui cantava anche Giorgio Gaber in una sua famosa canzone chiamate “Trani a go go”.
E si chiamavano “I Trani” quelle botteghe della Milano “da bere” degli anni ’60 dove si poteva mangiare e stare in compagnia. “Scolando Barbera” come ripeteva proprio Gaber. Erano quelle notti indimenticabili trascorse con Dario Fo, Enzo Jannacci, Adriano Celentano, Lino Banfi, e tanti altri.
Lo spirito vuole essere questo, con uno sguardo attento anche al sociale. Parte del ricavato della vendita dei biglietti per l’acquisto dei calici (10 euro) andrà al progetto Made in Carcere, l’iniziativa nata nel 2007 da un’idea di Luciana Delle Donne, fondatrice di Officina Creativa, una cooperativa sociale, non a scopo di lucro, che dà lavoro alle detenute. Le donne impegnate nel progetto producono manufatti “diversa(mente) utili”, dalle borse agli accessori originali e colorati. Prodotti “utili e futili”, confezionati da persone ritenute ai margini della società, detenute alle quali viene offerto un percorso formativo, con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile. Lo scopo principale di Made in Carcere è diffondere la filosofia della “seconda opportunità” per le detenute e della “doppia vita” per i tessuti.