Negli ultimi anni, gli alimenti plant-based hanno guadagnato una popolarità crescente, diventando una scelta sempre più diffusa tra i consumatori di tutto il mondo: ma cosa si intende esattamente per alimenti plant-based e perché stanno attirando così tanta attenzione? Ne parliamo in questo articolo.
Alimenti plant-based: cosa sono e quali sono i benefici
Il termine plant-based e il concetto di alimenti plant-based hanno origini relativamente recenti, legate alla crescente consapevolezza degli impatti ambientali e salutistici delle diete tradizionali. Sebbene il consumo di diete basate principalmente su alimenti vegetali esista da millenni, infatti, il termine plant-based inizia a diffondersi solamente negli anni ’80 e ’90, soprattutto negli Stati Uniti, all’interno dei movimenti per la salute e il benessere che attribuiscono il termine plant-based diet al dottor T. Colin Campbell. Biochimico nutrizionale statunitense, Campbell è conosciuto per la sua ricerca sugli effetti della nutrizione sulla salute e per il suo lavoro The China Study, pubblicato nel 2005, in cui viene evidenziato il legame tra una dieta ricca di alimenti vegetali (plant-based, appunto) e la riduzione del rischio di malattie croniche.
Tuttavia gli alimenti plant-based, intesi come sostituti specifici di carne, latticini e altri prodotti animali, sono emersi in modo più evidente solo successivamente, negli anni ’90 e 2000, quando la ricerca scientifica, la consapevolezza ambientale e le preoccupazioni etiche legate al trattamento degli animali hanno portato allo sviluppo di alternative vegetali ai prodotti di origine animale, con la nascita di aziende come le statunitensi Tofurky (fondata nel 1980) e Silk (fondata nel 1977 e divenuta famosa per il latte di soia). Aziende queste che hanno aperto la strada alla popolarità degli alimenti plant-based non solo tra i consumatori ma anche nel marketing alimentare, passando dall’essere esclusivamente un regime alimentare a identificare un vero e proprio settore industriale dedito alla produzione di una vasta gamma di alimenti che cercano di replicare i sapori e le texture dei prodotti animali, ma con ingredienti esclusivamente vegetali.
Quali sono gli alimenti planted based?
Oggi gli alimenti plant-based comprendono infatti un’ampia gamma di prodotti, dai sostituti della carne e dei latticini, come burger vegetali, latti di soia, mandorla o avena, a yogurt e formaggi vegani, fino ai piatti pronti a base di piante e ai prodotti confezionati come barrette e snack. Si tratta di prodotti alimentari che derivano principalmente o esclusivamente da ingredienti di origine vegetale, come frutta, verdura, cereali, legumi, noci e semi e che tendono quindi ad escludere carne, pesce, latticini, uova e altri derivati animali. Ciò non significa necessariamente però che i prodotti plant-based siano completamente privi di ingredienti animali, nonostante la maggior parte di quelli che si trovano in commercio siano completamente vegani. La dieta plant-based si concentra infatti sull’assunzione di cibi naturali e minimamente lavorati, puntando a ridurre il consumo di alimenti ultra-processati e ad avere quindi benefici in termini di salute e sostenibilità ambientale.
Dieta plant-based: quali sono i benefici per la salute e per l’ambiente
Uno dei motivi principali per cui sempre più consumatori sono orientati verso gli alimenti plant-based è legato ai numerosi benefici che questi alimenti hanno per la salute individuale: diversi studi hanno dimostrato che una dieta ricca di cibi vegetali può ridurre il rischio di malattie croniche come il diabete di tipo 2, di malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di cancro. Le diete plant-based tendono infatti ad essere più ricche di fibre, vitamine, minerali e antiossidanti, e generalmente più povere di grassi saturi rispetto alle diete basate su prodotti animali, contribuendo così a migliorare la salute del cuore, a regolare il metabolismo, a rafforzare il sistema immunitario, a mantenere i livelli di colesterolo nel sangue sotto controllo e a prevenire l’ipertensione. Inoltre, l’adozione di una dieta plant-based, con alimenti meno calorici e più sazianti, permette di controllare il proprio peso corporeo, favorendo la prevenzione dell’obesità, che è una delle principali cause di numerose malattie croniche.
La riduzione dell’impatto ecologico nella produzione alimentare
Oltre ai comprovati benefici sulla salute individuale, l’alimentazione plant-based contribuisce anche a ridurre l’impatto ecologico della produzione alimentare. La coltivazione di piante, infatti, richiede generalmente meno risorse naturali, come acqua e terra, e produce meno emissioni di gas serra rispetto all’allevamento animale, che è ormai risaputo essere tra le principali cause del riscaldamento globale. Riducendo la domanda di prodotti animali, l’adozione di una dieta plant-based può quindi svolgere un ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico e nella protezione degli ecosistemi naturali.
Inoltre, la promozione di coltivazioni diversificate e l’uso di metodi agricoli sostenibili legati alla produzione di alimenti vegetali può migliorare la salute del suolo, ridurre l’erosione e preservare la biodiversità. Adottare una dieta a base vegetale può quindi rappresentare un gesto significativo per la riduzione della propria impronta ecologica, oltre ad aumentare la propria consapevolezza alimentare: chi sceglie questo tipo di alimentazione tende a preferire cibi naturali e minimamente processati, migliorando così la qualità generale della propria dieta e favorendo un rapporto più equilibrato e sano con il cibo.
Perché oggi si parla di alimentazione plant-based e non più di alimentazione vegana
Oggi si parla sempre più spesso di alimentazione plant-based invece che di alimentazione vegana per una serie di ragioni legate alla comunicazione, alla percezione sociale e alle implicazioni del termine. Il termine “veganismo” è storicamente associato non solo a una dieta priva di prodotti di origine animale, ma anche a un impegno etico e filosofico contro lo sfruttamento animale in tutte le sue forme, inclusi abbigliamento, cosmetici e intrattenimento. Questo approccio può risultare a volte polarizzante o troppo radicale per alcune persone.
L’alimentazione plant-based, d’altro canto, si concentra maggiormente sugli aspetti salutistici e ambientali di una dieta ricca di alimenti di origine vegetale, senza necessariamente implicare un’adesione totale ai principi etici del veganismo. Questo termine è stato adottato per rendere più accessibile e meno connotata ideologicamente la scelta di ridurre o eliminare i prodotti animali dalla propria dieta. Inoltre, “plant-based” può riferirsi anche a regimi alimentari che includono occasionalmente prodotti animali, ma che sono principalmente composti da cibi vegetali, rendendo il concetto più inclusivo e flessibile.
Il passaggio da “vegano” a “plant-based” riflette dunque un cambiamento nel modo in cui si parla di diete sostenibili e salutari, cercando di attrarre un pubblico più ampio e di normalizzare l’adozione di abitudini alimentari più vegetali senza l’obbligo di una trasformazione radicale del proprio stile di vita.
La diffusione degli alimenti plant-based: come cambia il mercato alimentare
Di recente, il mercato degli alimenti plant-based ha conosciuto una crescita esponenziale, riflettendo un cambiamento significativo nelle preferenze dei consumatori, guidato da una combinazione di fattori economici, sociali e ambientali che stanno necessariamente rimodellando anche le strategie di produzione. Questo fenomeno è stato infatti alimentato da una crescente consapevolezza dei benefici per la salute e per l’ambiente associati a una dieta a base vegetale, oltre che dall’innovazione tecnologica nel settore alimentare: fattori questi che hanno portato le vendite di prodotti plant-based, come burger vegetali, latti di soia, mandorla o avena, e formaggi vegani, ad aumentare rapidamente, con tassi di crescita annuali a doppia cifra in molte regioni del mondo.
Aziende come Beyond Meat e Impossible Foods, ad esempio, hanno completamente rivoluzionato il mercato, offrendo prodotti che replicano fedelmente il gusto e la consistenza della carne e riuscendo ad attirare non solo vegetariani e vegani, ma anche la curiosità di una vasta fascia di consumatori onnivori che cercano alternative più salutari e sostenibili. Rivoluzione visibile anche negli investimenti fatti dai grandi colossi dell’industria alimentare, che hanno sviluppato linee di prodotti plant-based e acquisito startup innovative, e nei punti vendita e ristoranti, che stanno ampliando la loro offerta per rispondere alla sempre più crescente domanda di alimenti vegetali.
Negli ultimi anni, l’innovazione tecnologica, con processi di produzione e ingredienti sempre più avanzati, ha giocato un ruolo cruciale nella creazione di alimenti plant-based, che non sono più solo gustosi ma anche competitivi in termini di prezzo e accessibilità. Questo ha ampliato la platea di consumatori interessati, andando oltre i vegetariani e i vegani per raggiungere anche coloro che cercano semplicemente di ridurre il consumo di carne. Di conseguenza, il mercato alimentare globale sta registrando un’espansione senza precedenti del settore plant-based, destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni.