Alogastronomia Apecchio, un nome nuovo e 6000 anni di storia della birra
Si chiama Alogastronomia e non so perché non l’abbiano voluta chiamare Alegastronomia; ciò che importa è vedere Apecchio trasformarsi pian piano in una sorta di piccola capitale della birra, foro Alo-competente dalla suggestiva cornice montana della provincia di Pesaro e Urbino. Il grande merito per aver riacceso i riflettori su una cultura fin troppo di nicchia va alle piccole realtà artigianali marchigiane che, insieme ad un noto birrificio di Apecchio, stanno dando il via a questa prima manifestazione regionale che promuoverà l’abbinamento tra i prodotti dell’entroterra marchigiano e le birre dei produttori artigianali. Appuntamento per l’1 e 2 settembre, quindi, data in cui apprezzeremo da vicino i 16 artigiani della birra.
Ma andiamo per gradi. Cos’è l’Alogastronomia? Alogastronomia è il neologismo che l’Associazione Apecchio Città della Birra ha coniato con l’intento di esprimere, comunicare e promuovere l’abbinamento tra birra artigianale, cibo di qualità e territorio. Alogastronomia perché “Ale” è sicuramente il termine più antico con il quale si è chiamata la bevanda fermentata ad alta temperatura. Nel coniare il complesso termine alogastronomia ci si è ispirati, dunque, alla forma più primitiva per indicare questa bevanda le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Non solo la storia ci viene in aiuto nell’affermare ciò – antiche brocche in ceramica rivelano che la birra fu prodotta, probabilmente, per la prima volta circa 7.000 anni fa in Iran; una tavoletta sumera ci fornisce inoltre una traccia in Mesopotamia risalente a 6.000 anni fa. Dalla radice semantica indoeuropea alu, passando per una forma intermedia di probabile derivazione germanica aluþ- fino alle moderne denomiazioni Mild ale, Brown ale, Old ale e India Pale Ale.
L’1-2 settembre 2012 il primo festival in Italia interamente dedicato alla birra abbinata al cibo di qualità, al territorio e alle sue potenzialità nei settori del turismo e dell’economia, offrirà degli spunti che non si conumeranno certo in pochi giorni; e c’è da giurarci che il dibattito non si conumerà nell’arco di pochi giorni ma avrà un seguito che auspichiamo possa essere longevo almeno quanto il termine ALE.