Mozzarella di bufala campana-intervengono i NAS
D’innanzi ad una bufera del genere, l’atteggiamento impassibile e tranquillo del presidente Luigi Chianese possono voler dire solo due cose: o le analisi sono sbagliate (ipotesi remota visti gli oltre 500 campioni di mozzarella di bufala assoggettati ai controlli) o si tratta di aplomb “campano” tipico di chi è abituato a mentire. In un caso o nell’altro la battaglia sulla Mozzarella campana e’ aperta. Ma vediamo cosa è successo: una lettera anonima in questi giorni girava nei Palazzi e che metteva sotto accusa gli stabilimenti che producono mozzarella di bufala dop denunciando “l’annacquamento” con latte vaccino; un servizio televisivo de “Le Iene” che indagava partendo da quel foglietto e il ministro (uscente) delle Politiche agricole, Luca Zaia, che, ieri, a sorpresa annunciava in radio – senza che le istituzioni né gli organi di categoria locali ne fossero informati – che aveva “commissariato” il Consorzio di tutela per la mozzarella di bufala dop della Campania, che vede associati 128 produttori; e infine la scoperta che – addirittura – anche il caseificio del presidente Luigi Chianese – aveva irregolarità nel latte. Una “bufala” sulla bufala! Luigi Chianese, intervistato, si difende: «I campioni prelevati sono di prima istanza e non validi a livello legale, perché non confermati da altre analisi. Per questo, la legge dice che devono rimanere riservati». Un batti e ribatti che alla fine fa solo male all’immagine dell’Italia agroalimentare. Zaia cerca di smorzare le paure ma ormai il polverone si è alzato. L’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, chiede a Zaia la cancellazione dall’elenco delle Dop della Mozzarella di Bufala Campana. Secondo il ministro Zaia – sostiene l’Aduc – le analisi, effettuate dall’Ispettorato centrale repressione frodi del ministero, hanno rilevato che 106 campioni dei 530 prelevati nella grande distribuzione, da settembre a novembre, hanno presentato un quantitativo di latte di mucca superiore al 30%. Il disciplinare prevede che la Mozzarella di bufala campana sia prodotta esclusivamente con latte di bufala intero. L’Aduc è inflessibile: al Consorzio della Mozzarella di Bufala campana dovrebbero essere revocate, da subito, le funzioni di tutela, vigilanza, valorizzazione e promozione del formaggio e contestualmente dovrebbero essere avviate le procedure in sede comunitaria affinché tale Denominazione sia cancellata. Dalla Provincia di Salerno arriva la richiesta di “sganciarsi” dal marchio Dop Campania: «Già nel marzo del 2008 – afferma l’on. Ugo Carpinelli del Pd (nella foto a sinistra) – avevo segnalato la necessitàdi sganciare la provincia di Salerno dal marchio Dop Campania. Purtroppo i fatti mi danno ragione! Non è giusto che l’alta qualitàe la grande capacità ricettiva dei caseifici del Salernitano siano penalizzati dal pressapochismo dei controlli di altre zone. Non posso che condividere l’intervento del ministro dell’Agricoltura Zaia che denuncia adulterazioni e truffe nella produzione della mozzarella campana, che provengono nuovamente e sempre dalla Provincia di Caserta. Ieri con la diossina e oggi con le mozzarelle annacquate, mi domando domani con quale altra truffa si continuerà a colpire il prestigio di un prodotto famoso nel mondo: episodi del genere non devono più ripetersi».
Non c’è tempo per pensare: i controlli promessi dal ministro Zaia arrivano quasi in tempo reale. All’opera i Nas di Caserta e Napoli che hanno effettuato ispezioni a tappeto a Marcianise, Villa Literno, Cancello Arnone, Capua e Falciano del Massico. In tutti i controlli sono stati effettuati prelievi per accertare se in tutti i casi è stato rispettato il disciplinare per la produzione di mozzarella dop. In sette casi è stato accertato che il prodotto veniva confezionato in locali caratterizzati da gravi carenze igienico-sanitarie o strutturali. In questo caso sono stati posti sotto sequestro i locali e i responsabili denunciati alle autorità di controllo. Notizie tristi che fanno…imbufalire!