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Il Giardino di Zagarolo

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  • Ristoranti tipici regionali
  • Specialità: n.d.
Ristorante non verificato

Il Giardino di Zagarolo: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori

Un piacevole ‘fuori porta’ per chi è romano, un piacevole punto di sosta per chi è in viaggio sull’autostrada Roma-Napoli. Siamo quindi a pochi chilometri dalla capitale, in quella campagna
un tempo bella, oggi un po’ manomessa da un’urbanistica insensata, ma che conserva testimonianze delle potenza delle famiglie aristocratiche che hanno fatto la storia della regione. Zagarolo è paese di tufo, la parte antica caratterizzata dall’imponenza del castello Rospigliosi, oggi di proprietà del comune e dal 1998 Museo del Giocattolo; un’architettura imponente, costruita sulla punta estrema di uno sperone che domina una valle di calanchi, in posizione di controllo e di manifesto potere Gli spazi adibiti a ristorante erano parte del castello e furono venduti negli anni ’30 alla famiglia Delle Fratte che da allora porta avanti questo locale, conosciuto per la solida tradizione della sua cucina. Siamo quindi alla terza generazione, in sala il figlio Daniele, in cucina papà aiutato dalla mamma. Gli ambienti sono arredati con cura, nessuna concessione al folclore locale; lo stile è classico, il servizio corretto, gentile, sollecito; ci sono più sale, da quella che un tempo ospitava le scuderie, molto grande e con i soffitti a volta ora dedicata alle feste, a quella piccola per i pranzi intimi, alla saletta che accoglie e che è contigua alla terrazza-giardino ai piedi del castello che dà il nome al ristorante. Menu con molte proposte ed anche con molte offerte di pesce, anche pesce sashimi e poi carni alla griglia: pollo, abbacchio, capretto ed il piatto tradizionale di Zagarolo, i ‘tordi matti’ che non sono uccelli, ma involtini di carne equina riempiti di battutto di grasso di prosciutto ed erbe, che possono essere o cucinati alla griglia o in tegame. Ci sono anche alcuni piatti della tradizione come la Pasta alla Forma, ispirata alla ‘matriciana’ ma qui condita con pancetta e non guanciale e con pomodoro fresco e mantecata direttamente in tavola in una forma di pecorino o la Minestra in Pagnotta di Pane, ovvero pasta e ceci o pasta e fagioli, presentati in una forma di pane svuotata che diventa scodella. C’è il Pollo alla Stiratrice, schiacciato sotto un peso e cotto in olio in padella di ferro. L’olio si chiama ‘Dioscuri’ ed è prodotto dalla famiglia, quindi a km zero, come le verdure biologiche, che provengono dalle coltivazioni dei piccoli orti del territorio, che riforniscono il ristorante: la cicoria che abbiamo assaggiato era oltre l’eccellenza. Il pane è a lievitazione naturale: a Zagarolo sono attivi
5 forni che assicurano una produzione di qualità. Il Ristorante Il Giardino ha anche l’Enoteca, piccola e accogliente, boutique di vini, ma senza presunzione, sia con ingresso indipendente direttamente da una piazzetta del centro storico, sia dal ristorante, e sul banco al centro e bene in vista una confezione di vini Montrèsor ed accanto la rossa Berkel, simboli della qualità dell’offerta.


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