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Il Quisi di Capri

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  • Ristoranti tipici regionali
  • Specialità: n.d.
Ristorante non verificato

Il Quisi di Capri: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori

Pennellate di blu di un artista consumato confondono il cielo con il mare, inframmezzando sfumature gialle con tonalità che dal verde brillante passano al viola e all’ocra. Colori di una vegetazione che sopravvive alla costante scarsità d’acqua, aggrappandosi alle rocce calcaree di quella lingua di terra staccatasi dalla penisola Sorrentina, per vivere da solitaria protagonista la propria storia. Destinazione perenne di un turismo d’élite, Capri è da sempre meta di personalità di spicco del bel modo, sin dai tempi della sua scoperta. Colonizzata da greci e fenici di cui si conservano ancora antiche vestigia come la scaletta che collega Capri ad Anacapri, divenne “Augusta” nel 29 a.c. a tal punto che l’imperatore Tiberio decise di dominare sull’impero da Villa Jovis. Cultura, mondanità e regalità non sono mai mancate in questo “eremo” privilegiato alimentando parallelamente anche un turismo popolare. La ricordiamo per le costanti cronache mondane e per le celebri pellicole dagli anni ’50 ai giorni nostri.

Tra le più celebri destinazioni dell’isola, il Grand Hotel Quisisana vede la luce a metà del 1800 come residenza salutistica per volere del medico scozzese George Sidney Clark; in seguito una felice intuizione lo trasformò quasi subito in albergo. Negli anni più recenti la famiglia Morgano ne ha decretati i fasti assoluti portandolo a essere uno degli esempi ispiratori dell’organizzazione mondiale “Leading Hotels of the World”.
Arroccato sulla sommità del comune, alla quale si arriva con la celebre funicolare, a pochi  passi da Piazza Umberto I – meglio nota come “La Piazzetta” – e in posizione dominante rispetto alla trecentesca Certosa di San Giacomo, il Quisisana apre la sua vista allo scorcio più famoso dell’isola: I Faraglioni. Ampi e lussuosi ambienti magnificamente arredati accolgono gli ospiti invitandoli a rilassarsi e a concentrarsi su se stessi e sul loro benessere. Centoquarantotto camere tra cui trentadue junior suite e quindici suite riescono ad alloggiare fino a trecento ospiti nel pieno rispetto di standard esclusivi.
Dotato dell’unico teatro presente sull’isola, l’hotel dispone anche di sale per ricevimento con capienza fino a trecento persone, che arrivano a cinquecento se si utilizzano gli spazi all’aperto fino a bordo piscina.
IL CENTRO BENESSERE
Il QuisiBeauty rappresenta l’apice della primordiale idea del fondatore. Calidarium, piscina, sauna unite a palestra e area massaggi sono il giusto mix per ritrovare la salute del proprio corpo, rinfrancando lo spirito e l’estetica. Valore aggiunto di questo centro è l’accordo in esclusiva con La Prairie che consente di vivere l’eccezionale esperienza degli straordinari trattamenti svizzeri della casa: creme al caviale, gocce d’oro, infusioni di puro platino per azioni di rassodamento, stimolazione e ringiovanimento ad altissimo livello.
LO STAFF TECNICO
<< Il turismo di Capri è internazionale e la nostra clientela è tra le più variegate al mondo. Il 35% circa dei nostri ospiti è americano. I brasiliani si attestano sul 18% con un trend in crescita, il 30% rimane italiano e il resto viene dal nord Europa e dai Paesi dell’est. La caratteristica principale rimane comunque la stanzialità e la fidelizzazione della clientela: i nostri clienti mediamente si fermano più di una settimana e metà di loro ritorna ogni anno, segno tangibile della loro soddisfazione. >>
Nelle parole del direttore Alessio Lazazzera si riconosce un orgoglio, come a quello che rileviamo tra i suoi collaboratori, dal sales manager Gian Luca Salvia al restaurant manager Aldo D’Errico allo Chef Stefano Mazzone e al Capo Barman Fabio Bacchi che dirimpetto a via Camerelle – la via più esclusiva di Capri – offre ricreazioni per adulti racchiudendo le emozioni nella trasparenza del vetro.
I RISTORANTI
Per entrare in sintonia con le diverse sensibilità dei propri ospiti, il Quisisana dispone di tre ristoranti: Quisi, Rendez vous, la Colombaia.Tre ristoranti, un’unica cucina. Tre ristoranti un’unica brigata, tre ristoranti, un unico Chef e la sua preziosa Molteni. Stefano Mazzone, mens siciliana in corpore trevigiano, deve la sua formazione alla scuola di Gualtiero Marchesi che a due mesi dall’assunzione lo responsabilizza abituandolo subito a gestire gli uomini insieme ai sapori, nella progettazione di un piatto. La sua esperienza passa poi attraverso la disciplina teutonica ma solare di Heinz Beck che ne accresce il dinamismo e la capacità comunicativa vicino e lontano dai fuochi. Esperienze italiane (siciliane in particolare) lo accostano alle origini della sua famiglia prima di approdare nel 2007 a Capri, dove può liberamente esternare il suo credo gastronomico: concretezza senza fronzoli estremi, ricerca e sperimentazione custodite in cotture che disvelano il proprio valore nella capacità di esaltare il gusto degli ingredienti, di mantenerne i profumi e di accrescerne la componente cromatica. Una cucina per piacere e non per piacersi, che riconosce alla tradizione culinaria italiana la giusta rivincita nei confronti di un mondo gastronomico fatto a volte di troppi artifici. Quella del Quisi in particolare è una cucina di raro e raffinato equilibrio, non abbastanza gratificata dai giudizi (o meglio,  pregiudizi) delle solite guide. La Colombaia è il ristorante informale, una sorta di trattoria di lusso. Solo diurno, consta di cento posti a sedere ed è fruibile per le colazioni a bordo piscina con un variegato e ampio buffet fatto di pesce e carne alla brace o pizza napoletana ovviamente cotta nel forno a legna. Il Rendez-Vous è il ristorante Internazionale; scuro ed elegante come un abito da sera, si lascia osservare dall’ampia vetrata prospicente via Camerelle con i suoi sedici tavoli disponibili da mezzogiorno a notte fonda. Una cucina pensata per ogni momento della giornata che d’estate si arricchisce anche del sushi e di una proposta di almeno sei tipologie di vino al bicchiere. Pochi coperti per il ristorante gastronomico Quisi, il ristorante serale, l’apice dell’esperienza sensoriale dell’Isola.
LA CANTINA
Aldo D’Errico, Sommelier e Direttore dei ristoranti, si è impegnato a comporre una cantina con più di seicento etichette tra vini e distillati provenienti dalle terre più vocate del mondo. Un puzzle che unisce vini internazionali e di grande spicco a fianco di prodotti campani, grazie a un’esperienza affinata negli anni che gli ha permesso di selezionare alcune piccole realtà di particolare pregio. Di Toscana e Piemonte c’è l’imbarazzo della scelta così come non manca la Francia in tutti i suoi aspetti più rappresentativi, in particolare con lo Champagne di cui il Quisisana  possiede la prima Krug Room d’Italia. Si può quindi assaggiare al calice lo Champagne più famoso al mondo così come, per amore del nettare di bacco, Aldo è disposto ad aprire al calice quasi tutto ciò che la cantina offre. La sua carta dei vini è già stata insignita del primo premio per la categoria ristoranti d’Hotel nel 2002. Da allora è cresciuta ancora per volume, qualità, disponibilità e savoir-faire nel consigliare il miglior abbinamento gastronomico.


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