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Massimiliano Poggi Cucina di Castel Maggiore

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Massimiliano Poggi Cucina di Castel Maggiore: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori

I gourmet extra-felsinei avevano lasciato il giovanissimo Massimiliano Poggi sulle pagine di un Gambero Rosso da collezione: datato 2002, la guida elencava le 20 promesse della cucina italiana e lui compariva a pari merito con Massimo Bottura. Da sempre una certezza per 20 anni presso il ristorante Al Cambio di Bologna, oggi Massimiliano Poggi sta iniziando un nuovo ciclo creativo, destinato a far discutere. Sul suo sito troverete scritto "Il mare della Romagna, la pasta fresca emiliana, le verdure e i profumi della campagna sono le fonti di ispirazione principali della cucina di Massimiliano Poggi.
Piatti della tradizione emiliano-romagnola, rivisitati con ironia, creatività e qualità tecnica". 

Storia di Massimiliano Poggi Ristorante Castel Maggiore Trebbio di Reno (BO)


Dove Massimiliano Poggi l’abbia appresa l'arte della cucina è una domanda che affonda nelle spirali del DNA. Bolognese purosangue, figlio di un infermiere e una maestra, soprattutto nipote di nonno Gino, a sua volta figlio di contadini, partigiano e garzone di pasticcerie e ristoranti, fin da bambino ha preferito le pentole ai soldatini e alle costruzioni. Tanto da iscriversi all’Alberghiero di Rimini e dare presto il via al carosello delle stagioni. “Appena maggiorenne avevo già gestito le cucine di due ristoranti bolognesi, Brunetti e la Cambusa.

"Pensavo di essere un cuoco fatto, invece tramite un amico mi sono ritrovato al Brini con Gino Angelini e poi Vincenzo Cammerucci. In 6 mesi ho capito la differenza fra cucinare e far da mangiare, cuoco e operaio; l’importanza del mercato, i fondamenti della tecnica, il rispetto dell’alimento. Insomma è stato come ricominciare da capo. Tutto ciò che avevo imparato, a parte tenere in mano un coltello, era svanito. Sono rimasto fino al 1989, tranne una parentesi a Monte Carlo; poi ho lavorato al Righi di Luigi Sartini. Nel 1991 tramite un amico di famiglia mi è stata offerta la possibilità di aprire il Cambio, al quale nel 2010 si è aggiunto Vicolo Colombina, un locale che secondo me in città era sempre mancato. Centrale, elegante, direi quasi ‘modaiolo’, con una cucina di tradizione appena alleggerita nei grassi e nelle cotture”. 

Ambiente e atmosfera del ristorante Massimiliano Poggi di Castel Maggiore
 

Una sede secolare, nella storica ex Ristorante il Sole. Una casa di campagna dell’800, che mantiene inalterati il fascino e l’atmosfera dei tempi passati, i ritmi legati alla vita di campagna, gli elementi tipici delle tradizioni di una volta. Ma naturalmente con dettagli e arredi capaci di suggerire innovazione e modernità. È proprio questa la sfida: mantenere e rinnovare, rispettare e cambiare. 

Entrando nel locale questa dualità si trasforma in sensazioni positive, che suggeriscono eleganza, semplicità, raffinatezza non ostentata, ma naturale, spontanea. L’ampia sala mette a disposizione circa 35 coperti, che diventano 50 in estate, grazie al giardino esterno. E per chi ama le sorprese c’è una opportunità da non perdere: un privè speciale per un massimo di 8 persone, dove non ci sarà mai il menù.

Qui gli ospiti potranno gustare preparazioni ideate sul momento, frutto della vena creativa dello chef Poggi. Ad emergere su tutto è la qualità, qualunque sia il piatto, della tradizione o rivisitato. Dove la massima qualità delle materie prime si unisce all’esperienza, alla creatività e alla passione, non ci può che essere un‘opera d’arte. 


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