Ristorante D'O' di Cornaredo

Ristorante D'O' di Cornaredo: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori

Il nuovo D'O di Davide Oldani più che ristorante è un vero e proprio progetto di architettura: la vetrata coperta da una pensilina che si affaccia sulla piazza della vecchia chiesa di San Pietro è grande abbastanza da far sì che la stessa piazza possa “entrare in casa” e che la casa possa “entrare nella piazza”. Nel ristorante D'O c'è futuro, c'è presente ma c'è anche tanto passato. Nella piazza c’è il “seme” del suo paese,  l’olmo con le radici e la voglia di “crescere.

L’accoglienza resta un connotato irrinunciabile della ristorazione all’italiana alla quale Davide ha sempre cercato di ispirarsi. Per questo ha realizzato una casa, quella della Milano alla quale è più legato, con la suddivisione su due livelli in zone dalle caratteristiche inconfondibili: la cucina, il tinello, il soggiorno, il salotto, la galleria, la veranda, la cantina e lo studio.

La filosofia è quella di sempre, quella della cucina POP intesa come valorizzazione del prodotto senza ricorrere a prezzi stratosferici. "Ogni attività deve avere un profitto, ma i prezzi devono essere corretti" ama ripetere Davide.  Una filosofia nata dal desiderio di amalgamare l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovazione con la tradizione.  

D'O' rappresenta il presente indicativo prima persona singolare di DARE. Dare si, ma che fatica, perchè la lista di attesa per questo ristorante a 15 chilometri da Milano può fare arrossire anche gli americani, già più abituati a questo tipo di marketing.  Una filosofia di vita, che se non cambierà nel tempo, rappresenterà un nuovo modo di fare cucina.

Davide Oldani ha aperto il DO' dopo un giro del mondo che ha avuto come tappe Londra, Tokyo, Los Angeles, Parigi, Monte Carlo, Bahrain, Spagna , con maestri come Gualtiero Marchesi, Albert Roux, Alain Ducasse. Niente male.