Ristorante La Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna

Ristorante La Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori

Il ristorante La Sangiovesa in sintesi
Consumare una cena presso il ristorante La Sangiovesa di Santarcangelo significa compiere un fantastico viaggio nei sapori e nei ricordi di una cultura, quella della Romagna, che non ha eguali per tipicità, spirito conservativo e qualità della proposta. Qualsiasi angolo, muro o chincaglieria, racconta, come in un diario di ricordi, un percorso immaginario che comincia, tra ciotoli e mattoncini di un pavimento irregolare, passa dalla bottega delle robe e delle bontà fino a finire nelle sette stufe di Tonino Guerra e agli originali editti storici che decorano i muri delle Sale.

Atmosfera e ambiente
L' osteria Sangiovesa è veramente particolare sia per l'ambiente che per la cucina: già l'ingresso colpisce subito perchè è uno spazio dedicato alla vendita di prodotti tipici del territorio anche di loro produzione e alla proposta di libri di autori del luogo quale il notissimo Tonino Guerra, un vero artista a tutto tondo, e il poeta dialettale Nino Pedretti; l'interno è molto capiente, strutturato in più sale ed una in particolare risulta essere molto suggestiva; i tavoli, così come le sedie e le panche, sono in legno grezzo che conferisce all'ambiente un tono di convivialità e autenticità tipicamente romagnole. Non è quindi un ristorante ricercato e sofisticato ma, nello stesso tempo, è sicuramente un'osteria di alto livello. La cucina è perfettamente in linea con l'ambientazione: vengono proposte portate tipiche della regione dalla piadina ai piatti di salumi serviti sul tagliere di legno alle paste fresche scrupolosamente fatte a mano e condite con il ragù o con le verdure; piatti di carne, piatti della cucina di un tempo (trippa con fagioli) e dolci fatti in casa il tutto naturalmente accompagnato da un' ottima cantina di vini (prima di tutti il Sangiovese).

Da cornice lo splendido borgo di Santarcangelo di Romagna che aggiunge, in un'atmosfera ovattata e che riporta indietro nel tempo, l'idea e i ricordi di 50 anni fa; un retaggio dell'infanzia, tra stradine e vicoli perfettamente conservati, in un silenzio quasi surreale.