Ristorante Vissani di Baschi

Ristorante Vissani di Baschi: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori

Quella di recensire il Ristorante Vissani è un'impresa a metà tra il divertente e l'incosciente: divertente perchè di Vissani si è detto davvero di tutto tanto che ormai non fa nemmeno più notizia denunciare l'eccessivo presenzialismo televisivo; incosciente perchè se si vuole fare una recensione vera del suo ristorante sarà bene armarsi di pazienza e vivere un percorso intenso e mai banale. Amato e odiato, ma pur sempre seguìto, Gianfranco Vissani è indubbiamente uno dei più grandi conoscitori delle materie prime di tutto il territorio nazionale; una vera enciclopedia vivente capace di tenere attenta una platea anche parlando per un'ora di prezzemolo. Il ristorante Vissani, o Casa Vissani come ama chiamarlo lui, è una fucina di idee vicina al concetto di "università del gusto" in quanto capace di stupire ma anche insegnare: un’esperienza sensoriale straripante dove il cliente può finalmente comprendere il vero significato di conoscenza, innovazione, coerenza e coraggio (in cucina chiaramente). Conoscenza, perchè Gianfranco Vissani è uno che dei suoi prodotti sa tutto: provenienza, storia, filiera e costi; innovazione, perchè Vissani è così avanti che, non dovendo guardare e copiare cosa fanno gli altri suoi colleghi, si trova sempre e comunque ad essere (certe volte anche senza volerlo) un precursore; coerenza perchè, pur essendo un eclettico in cucina come fuori dalla cucina, riesce sempre e comunque a non tradire mai la sua filosofia di base; coraggioso... non crediamo ci sia bisogno di scrivere il perchè. In Casa Vissani la brigata è ormai al limite della perfezione: con lui o senza di lui tutto funziona per il meglio. Ci sediamo. Facciamo caso al recente ritocco del menù pertanto optiamo per la proposta Vissani grande: Scampo al Barolo chinato, scacchiera di melanzane, tatin di pomodoro e arancia, cocotte di sogliola "Dover" marinata alla birra di liquirizia con palline di pollo al rosmarino; gnocchi di patate con mirepoix di zucchine al basilico, zuppa di paglierina venata al caffè, salmone crudo; Anatra con fegato grasso, patate, sedano, arachidi e peperoni gialli; Al momento del dessert ci accomodiamo nel raffinato salotto bianco adiacente la sala ristorante:  sfogliatina di pera con Zuppa di cedro candito, pan di Spagna alle pesche, soufflè di noci e nocino e piccola pasticceria della casa. La raffinata capacità di assemblare i profumi è il segreto di questo ristorante che, proprio come un brano di musica classica ci ha regalato un saliscendi di emozioni che solo grande ristorante può dare. Due parole sull'ambiente: il Ristorante Vissani è situato all'interno di una splendida villa il cui cancello si affaccia sulla statale tra Todi e Baschi; è un ambiente lussuoso e raffinato, dall'atmosfera rilassante e caratterizzato da una provocante silenziosità. Il nostro viaggio culinario in Casa Vissani, alla luce di quanto scritto, non può che essere molto positivo, pertanto il nostro invito è quello di fare una bella passeggiata a Baschi senza preoccuparvi troppo della spesa: certo, non è ristorante da tutti i giorni,  ma le soluzioni ci sono; un menù per giovani, chiamato "l'ora"  per esempio vale 30 euro, ma si è legati all'oriario di arrivo, l'ora appunto.  Se si vuole andare su un menù più articolato e non si cede ad una scelta di vino esageratamente costoso, sappiate che il conto finale oscillerà tra i 100 e i 155 euro... comunque tutti ben spesi.


Da visitare: il caratteristico borgo di Baschi, ha una storia antica che inizia ai tempi degli Etruschi. Ancora oggi è possibile visitare importanti testimonianze quali i resti del Porto romano di Paliano.  Il borgo, schierato nel Medioevo dalla parte ghibellina, ha visto spietate lotte con l’opposta fazione dei Guelfi; fino a raggiungere una certa stabilità con il nascere del Comune. Nel centro storico si può visitare la Chiesa di San Nicolò, del XVI secolo, costruita sulle rovine di un antico tempio. Da visitare anche il Palazzo del Municipio e nei dintorni il Santuario della Pasquarella, ovvero di Santa Maria dello Scoglio, risalente probabilmente all’XI secolo e il Il Convento di Sant’Angelo in Pantanelli, nei cui pressi si racconta che dimorò San Francesco d'Assisi.