Recensione Da Matteo Osteria Ristorante di Montemaggiore al Metauro a cura del nostro giornalista
Sulla memoria storica della città di Montemaggiore al Metauro sorge l’Osteria da Matteo e il suo Albergo Diffuso, un elogio alla tradizione che si snoda nelle vie del Borgo medievale fino alle colline verdeggianti delle Marche. Matteo e Luciana, titolari dell’Osteria, propongono una cucina genuina dai sapori antichi recuperata con il fine di riscoprire le storie del luogo anche attraverso il palato. Gli ingredienti a Km 0 sono di prima qualità e provengono tutti dai territori limitrofi. Il menu spazia dalla carne al pesce, seguendo la stagionalità, nel rispetto della natura e della cultura dell’Osteria. L’atmosfera magica del Borgo rivive nei piatti e nello stile dell’Osteria Da Matteo, ristorante elegante e rustico allo stesso tempo, un luogo che raccoglie ogni storia, ogni voce, ogni sussurro tutto intorno.
Location e atmosfera: l'Osteria, il panorama e i dintorni
Quello che si percepisce arrivando all’Osteria da Matteo è un intenso colore verde che fa capolino dalle vie del Borgo di Montemaggiore al Metauro. Si respira aria di collina avvolta nella tranquillità del paesaggio, in un mix ideale di storia e natura adatto a provare antichi sapori e riscoprire vecchie tradizioni. Immerso in questo panorama c’è l’Osteria, accolta da un antico palazzo medievale con quattro sale caratterizzate da uno stile elegante e “retrò” allo stesso tempo, come mi spiega il titolare Matteo. La scelta dell’arredamento rispecchia la continuità del paesaggio tra interno del locale e l’esterno della città. I mobili, infatti, sono d’epoca e i soffitti affrescati, le aperture tra una sala all’altra sono vere e proprie finestre contornate da raffinate cornici d’epoca. L’ambiente è caldo e accogliente ricco di particolari originali come gli antichi portali in pietra, i camini del sedicesimo secolo e le porte del '700. I tavoli sono coperti da eleganti tovaglie bianche e piccole piantine come centrotavola, che si sposano meravigliosamente con il paesaggio che si staglia dalle finestre: il Borgo di Monte Maggiore che fa capolino con il suo campanile e i palazzi storici, le colline sullo sfondo, insomma sembra di essere immersi in un mondo e in un tempo sospesi. Alzando lo sguardo la vista si perde all’orizzonte, dalla vallata del fiume Metauro, oltre gli Appennini, fino al mare. Dettagli che fanno dell’Osteria da Matteo un locale caratteristico in pieno stile Borgo medievale.
Gli anfitrioni dell'osteria
Matteo Baldelli non è certo un novellino del settore: ha alle spalle anni di esperienza nella ristorazione e l’amore per le cose genuine. Da ragazzo frequenta la scuola alberghiera, una passione che lo porterà a dedicarsi alla cucina anche nel lavoro gestendo diversi ristoranti. “Dopo tanti anni trascorsi nella gestione di ristoranti rinomati ho scelto l’Osteria perché rispecchia le cose che amo: la natura, la tranquillità, le tradizioni, la riscoperta di vecchi sapori.” Quando chiedo a Matteo di descrivere che tipo di clientela ha il ristorante, lui mi risponde sorridendo “il ristorante è aperto a tutti! Non prediligo una clientela particolare, chi viene qui trova la tranquillità e una cucina tipica marchigiana”.
Cosa si mangia all'Osteria Da Matteo di Montemaggiore
Matteo è l’ideatore del menu che rispecchia in pieno il suo modo di intendere la cucina. Da lui si fa una vera e propria esperienza culinaria legata alle radici, che risveglia la memoria di tempi antichi e di sapori dimenticati. Una cucina genuina vuol dire scelta di ingredienti semplici, che arricchiscono il menù di personalità e che rispecchiano la magia del Borgo, dai profumi alla presentazione di ogni piatto. C’è molta varietà negli ingredienti: Matteo sceglie solo materie prime locali e grazie alla rete creata con le piccole aziende del territorio, ha creato un menu a km 0 di prima qualità.
“Abbiamo il pesce meraviglioso dell’Adriatico, dell’ottima carne che proviene dalla zona del Montefeltro e il tartufo di Acqualagna, naturalmente la varietà degli ingredienti è legata anche alla stagionalità” - mi spiega Matteo - “d’estate, ad esempio, si può trovare il brodetto di pesce, mentre d’inverno si può mangiare il baccalà”. Il menu è un inno alla tradizione locale e ai vecchi sapori tipici marchigiani, piatti come i “tacconi” con guanciale, i “Cresc'tajat” con i fagioli, le tagliatelle di farro, i passatelli e cappellacci ripieni o come alcuni piatti di pesce che Matteo cucina su ordinazione, sono preparati con amore e grande rispetto. Nelle occasioni festive, come la Vigilia di Natale, Capodanno, Pasqua, primo maggio, Matteo e Luciana organizzano eventi con menu fisso.
Cosa mangiare in questo ristorante
Mentre Matteo mi racconta il menu, ho letteralmente l’acquolina in bocca e allora mi siedo al tavolo vicino alla finestra, con il sole che filtra dal vetro e riporta i colori delle colline marchigiane. Un bicchiere di San Giovese Doc La Ripe di un’azienda agricola di Cartoceto - un bel vino giovane fresco e morbido allo stesso tempo - e inizio la lettura del menù che presto metto via perché non resisto alla tentazione di lasciar fare a Matteo. Come antipasto mi propone senza esitazione un tagliere misto con affettati locali provenienti dall’azienda I.C.A.M. srl a Mercatello sul Metauro, formaggi selezionati e verdure di stagione, abbinate alla famosa piadina sfogliata preparata in casa.
Il primo tuffo nella storia arriva presto: il primo piatto consigliato dallo chef ha come protagonista i “tacconi” conditi con guanciale e pomodorini freschi. I “tacconi” sono una pasta fresca tipica della zona, preparati con la farina di fave che in passato veniva utilizzata per allungare la farina di grano (risparmiata, invece, per il pane perché più costosa). Tradizione e rivisitazione anche per il secondo del menu degustazione: il coniglio in potacchio. Matteo è molto affezionato a questo piatto e me lo racconta tornando con la mente ai ricordi di gioventù “il coniglio in potacchio era un piatto che mi cucinava sempre mia nonna, lo cuoceva sulla stufa a legna... me lo ricordo bene ed era buonissimo. Ora noi lo cuociamo al fornello, ma resta un simbolo della cucina di quei tempi”.
Per finire in bellezza il pranzo, chiedo il dolce. Ed ecco che arriva una meravigliosa crostata di fichi fatta in casa. “Sia la crostata che la marmellata sono di produzione casereccia” ci tiene a precisare Matteo. “Così come il miele, facciamo tutto noi”.
Dopo il caffè, è consigliata una passeggiata al Borgo per riattivare i muscoli, oppure una gita nelle città più vicine. Matteo mi indica diverse località da visitare: “consigliamo spesso di andare a visitare Urbino con il suo Palazzo Ducale, il castello di Gradara o la Rocca roveresca di Mondavio. Sono dei piccoli gioielli, se piace addentrarsi nei vicoli e ammirare la cultura marchigiana, ma ci sono anche posti più naturalistici come la verdeggiante Gola del Furlo, la zona marina del Conero o le grotte di Frassassi”.
L’Osteria da Matteo è aperta dal martedì alla domenica a pranzo dalle 12:00 alle 14:30 e a cena dalle 19:30 alle 22:00. Nel periodo estivo Matteo e Luciana contano di tenere aperto anche il lunedì, a partire da luglio fino a settembre. L’Osteria ha cinquanta coperti in tutto, con possibilità di arrivare a 120 sfruttando anche lo spazio esterno e aggiungendo dei banchetti in occasioni di feste o cerimonie.
L'Osteria Da Matteo dispone anche di camere
Proprio in cima alla collina sorge l’Albergo Diffuso, la naturale evoluzione del ristorante che arricchisce l’offerta dell’Osteria accogliendo gli ospiti in un hotel calato nell’atmosfera del Borgo. Le 25 camere arredate con lo stesso gusto del ristorante, sono accoglienti, luminose e, soprattutto, raccontano una storia. Formato dalle case d’epoca ristrutturate con lo stesso stile di allora, l’Albergo Diffuso è un vero e proprio pezzo di storia del Borgo, come mi spiega Matteo “è legato alla tradizione e in quelle vecchie case si sente ancora l’atmosfera della vita di paese”. E’ questo calarsi nel territorio che rende l’Osteria e l’Albergo vere chicche per i turisti in cerca di suggestioni storiche e ricchezza naturale.
Montemaggiore al Metauro e Winston Churchill
“…Alexander ed io partimmo assieme verso le nove su per un altura rocciosa, in vetta alla quale era appollaiato un villaggio con la sua chiesa. Gli abitanti, uomini e donne, uscirono per salutarci dalle cantine in cui si erano rifugiati: risultò subito evidente che la località era stata appena bombardata. L'unica strada era ingombra di macerie e rovine. Dai parapetti secolari si godeva una vista davvero magnifica, pranzammo all'aria aperta sull'ampio declivio di una collina che offriva un panorama meraviglioso…” da Le memorie Winston Churchill – 25 agosto 1944
Recensione a cura di Valentina Pucci
Opinioni Da Matteo Osteria Ristorante (1)
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Si respira aria di collina e il prezzo è accessibile
Si respira aria di collina in un mix ideale di storia e natura qui all'Osteria Da Matteo a Montemaggiore al Metauro. Avvolta nella tranquillità del paesaggio, Da Matteo è il luogo ideale per provare antichi sapori e riscoprire vecchie tradizioni attraverso piatti ben eseguiti e preparati con ingredienti di alta qualità.