Ristorante La Prèule di Canosa di Puglia

Recensione Ristorante La Prèule di Canosa di Puglia a cura del nostro giornalista

3000 anni di splendore e storia che non smettono mai di incantare: ecco, così potremmo riassumere la sensazione che accompagna la visita a Canosa di Puglia presso il ristorante La Preule. Un locale che occupa con eleganza un edificio dei primi dell’800, un’antica dimora contadina. Un punto di ristoro di qualità che accoglie i suoi ospiti fin dalle prime ore del mattino con una piacevolissima colazione e che può essere frequentato in qualunque momento della giornata. La cucina è fortemente legata alle tradizioni e ai prodotti del territorio ma non manca di una originale, ricercata e gustosa rivisitazione. Per gli appassionati di vino, una cantina prestigiosa e per gli amanti della pizza, una proposta di alta qualità.

Storia del ristorante La Preule di Canosa

Una città ricca di storia, la cornice della Murgia, il cuore della Puglia: un contesto così meraviglioso non può non essere d’ispirazione e motivazione. Franco Inglese, il titolare de La Preule di Canosa, ha sulle spalle 30 anni di esperienza nel settore della ristorazione portati benissimo: l’entusiasmo ancora intatto di quando cominciava la scuola alberghiera o subito dopo, quando girava il mondo sulle navi da crociera. L’idea della cucina è piuttosto precisa: valorizzare il territorio e le sue radici, evitando retorica e nostalgia. Ma partiamo dal nome, la preule, un vocabolo dal dialetto locale che richiama subito un’immagine contadina: il pergolato, nella cultura rurale, è un luogo di forte convivialità, un tempo di pace e ristoro dopo il lavoro, è il riposo e la gioia dei pranzi tutti insieme, è la frescura del verde rigoglioso che ombreggia e conserva i cibi naturalmente. Una fratellanza quieta ed operosa, un ritratto in bianco e nero di tempi andati che restano nella memoria di chi ha assistito o di chi ha ascoltato la sua storia. La Preule è il momento in cui gli eventi si annodano e si compiono nel presente, perché, la tipicità incontra la vita di oggi, il suo gusto. Un menù stagionale con prodotti di produzione propria o da realtà locali di fiducia, piatti poveri rivisitati che diventano di tendenza, sapori tradizionali riscoperti e proposti in modo raffinato e ricercato. Primi piatti di pasta fresca, specialità di carne e qualche piatto a base di pesce, salumi e formaggi selezionati ed il beverage è di altissimo livello: vini pugliesi, eccellenze nazionali, distillati di altissima qualità e birre artigianali per accompagnare l’ottima pizza di qualità proposta. Impasto con farine di tipo 1 macinate a pietra, lievito madre e lunga maturazione. Dietro a tutto questo, una collaborazione professionale e al tempo stesso amichevole con Raffaele Liuzzi, noto Chef di origine pugliese che vive in Romagna che, con la sua esperienza, è riuscito ad indirizzare sin da subito La Preule in un viaggio gastronomico coerente con il luogo ma allo stesso tempo innovativo.

Ambiente e atmosfera: gli interni del locale

Un antico palazzo del 1830, completamente restaurato: un restyling che nulla ha tolto alla storicità del luogo e alla sua atmosfera. Dentro le mura de La Preule ci sono mondi che sembrano opposti ma che si incontrano piacevolmente: un ingresso in trasparenza che ti chiama, luci basse ed intime, una galleria di immagini moderne ed interessanti, oggetti contadini, un grande camino, grandi tavole in legno, rustiche ed eleganti, ed un dehor estivo sistemato in modo davvero caratteristico lungo i gradoni di un’ampia scalinata.

Cosa si mangia presso La Preule di Canosa

La nostra degustazione è iniziata con un antipasto chiamato “Viaggio andata e ritorno Canosa Londra” un piatto-insalata preparato con roastbeef, verza, salsa ai cetrioli e salsa carbonara. Il primo ordinato è stato lo Spaghetto Benedetto Cavalieri, tartare di salsiccia di cavallo, pomodorino e cacio ricotta, un piatto fortemente evocativo che richiama quella cucina contadina che – fortunatamente – la Puglia fa fatica a dimenticare; un piatto comunque delicato e incredibilmente nutriente. Per secondo Guancia di vitello fondente al Nero di Troia e crema di patate, ma successivamente abbiamo scelto di provare anche un piatto di mare: Sgombro in oliocottura, patate e cipolle in agrodolce, semplicità e gusto finalmente a braccetto. Il dolce scelto si chiama “Masseria”: un gelato di mandorle, succo di vermicocca e crumble alle mandorle

Perché vale una deviazione

Un locale che offre eccellente ristoro e che rappresenta una pagina di storia contadina, un patrimonio alimentare e culturale tenuto vivo con serate di degustazione, presentazioni letterarie e mostre d’arte. Vi consigliamo spassionatamente di provare il piatto forte della casa, guancia di vitello fondente al Nero di Troia e crema di patate.