Recensione Contraste di Milano
Contraste a Milano: lo spettacolo d'arte concettuale prende forma anche nel cibo. Il mondo della ristorazione presenta tanti aspetti, anche per i clienti. C'è chi offre del buon cibo e basta, chi punta sulle presentazioni dei piatti e poi ci sono le esperienze sensoriali, quelle che investono tutti i nostri sensi, e si riportano all'arte. Mangiare in questi luoghi, perciò, non significa semplicemente nutrire il corpo, ma appagare vista, olfatto e udito ed anche lo spirito. Uno di questi posti è senza dubbio il Contraste a Milano, in Via Giuseppe Meda 2, nel cuore della città. Qui ti spieghiamo perché vale la pena passarci almeno una volta se ti trovi nel capoluogho lombardo
Ambiente e atmosfera del Contraste: suoni al campanello e ti si apre un mondo
L'ingresso del Contraste, ristorante (ma è riduttivo definirlo così, ce ne rendiamo conto) che vanta una stella Michelin, dà il via alle sorprese continue, e al mondo immaginifico del locale. Somiglia ad una visita ad un conoscente o a degli amici: si entra in una residenza privata e si bussa al campanello. Appena entrati sembra infatti di essere in un ingresso di una villa (è in effetti una tenuta ottocentesca) e ad accogliere gli ospiti ci sono un soffitto ed un camino proprio di quell'epoca con sulle pareti dei dipinti contemporanei. E già qui appare il primo contrasto, che poi sarà il fil rouge di tutta l'esperienza in questo locale. Si prosegue negli spazi in stile Liberty e nella sensazione che a Milano un posto così semplicemente non esista. Le sale per i commensali, poi, lasciano senza fiato in quella che è la filosofia del “Coperto Scoperto”: tavoli bianchi non apparecchiati, ma con una sola tovaglia bianca e dei centrotavola che ricordano dei cervelli umani, per il design avveniristico! I lampadari rossi spiccano inoltre, in tutto questo bianco, e se si guarda verso l'alto, verso il soffitto del grande salone centrale, sembrerà quasi di osservare una stella marina nuotare nel mare degli affreschi pittorici. L'altro contrasto è dato dal pavimento in legno: caldo e rassicurante, contro i colori freddi del resto dell'arredo.
Il menu del Contraste: piatti che giocano con le forme ma non tradiscono la tradizione
Il ristorante stellato di proprietà dello chef vulcano di idee Matias Perdomo propone due menu tra cui scegliere: uno breve con ricette tradizionali, ed uno lungo, con pietanze preparate a sorpresa. Ricordiamo che Perdomo è affiancato in questa avventura gastronomica e imprenditoriale dai due soci fondatori Simon Press, il “sous chef”, e da Thomas Piras, sommelier di larga esperienza, spesso accompagnato da altri validi collaboratori. Anche nel menu, comunque, tutto è sotto l'insegna dei contrasti: terra/mare, consistenze liquide/solide, apparenza/essenza, superficialità/profondità. È il posto perfetto per chi ama i viaggi esperienziali nella cucina, con uno chef sempre in vena di sorprese le cui creazioni lasceranno comunque spiazzati. L'avventore non saprà mai esattamente cosa sta mangiando fino a quando non assaggerà. Del resto, come si legge sul sito web di presentazione del Contraste: “Le immagini si possono guardare, certo, ma sarebbe meglio non fidarsi troppo dell’occhio. Per poter svelare la verità di ognuno non si può far altro che assaggiare”.
Menu corto che punta sul sicuro, o lungo secondo l'umore dell'ospite
Il menu merita ancora qualche parola, perché la sua presentazione si discosta da quella di ogni altro locale a Milano. Il cliente potrà dunque scegliere se optare per una degustazione personalizzata, basata sui suoi umori e stati d'animo, oppure se andare sul sicuro con il menu a carte scoperte, in cui le pietanze sono già elencate. Le pietanze, destrutturate e reinterpretate, vengono presentate in una specie di scatole magiche del prestigiatore, in un'atmosfera costantemente da fiaba. A chi desidera andare sul sicuro consigliamo gli gnocchi di patate con burro e salvia, le animelle di vitello e lenticchie, il sashimi di fois gras e il mosaico di ricciole. Molto apprezzati sono anche il rognone di coniglio e i dessert fantasiosi, come la tarte tatin in mela croccante e glassata. Carta dei vini eccezionale, così come il percorso consigliato dal sommelier in sala.
Trattandosi di un'esperienza sensoriale, quasi artistica, e di un ristorante stellato, il prezzo non potrà certo essere da meno. Il costo medio a persona, pertanto, è di circa 160 euro per il “menu non menu”, e 120 per un menu “a carte scoperte”, bevande escluse. Per un'occasione irripetibile, qualcosa da ricordare, ne varrà certamente la pena.
Opinioni Contraste (1)
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Esperienza Incredibile
Esperienza Incredibile! Ho avuto il piacere di gustare piatti molto particolari e abbinamenti ottimi, in particolare la creme brulè di fois gras, la cipolla di Tropea soffiata, gli udon di capasanta e il sashimi di bue. Nonostante il conto importante ci tornerò sicuramente.