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Osteria Angolo Divino di Urbino

(5.00)
  • Migliori Ristoranti
  • Specialità: n.d.
Ristorante verificato

Recensione Osteria Angolo Divino di Urbino a cura del nostro giornalista

L'Osteria Angolo Divino di Urbino è un locale che fa pendant tra storia, atmosfera e cucina; qui il cuoco patron Tiziano Rossetti, può vantare lo scenario perfetto per dare sfogo alla sua creatività nel suo primo “signature restaurant” della sua carriera. Siamo nel cuore di una delle città d'arte più belle del mondo che ha dato i natali a geni come Raffaello Sanzio, Donato Bramante, Girolamo Genga e tanti altri. Storia, atmosfera e cucina... tutto è al posto giusto: l'esperienza eno-gastronomica è divertente e appagante, la location accogliente ed elegante e l'atmosfera è magica. Qui tornerete più e più volte perché questo itinerario - gastronomico e culturale - vale senza dubbio il viaggio.

Ambiente e atmosfera dell'Angolo Divino di Urbino: un ristorante gourmet ben curato, con mood da osteria

L'aspetto dell'Angolo Divino è proprio quello tipico di una invitante ed elegante osteria: la palazzina in mattoncini tipica degli edifici del centro storico di Urbino accoglie gli ospiti in un ambiente confortevole nel quale i mobili antichi, le pareti rosso cardinale, il pavimento in cotto e la mise en place ben curata sono complici nel restituire un senso di appagamento e di benessere assai rari nei moderni ristoranti gourmet. Le scale – anch'esse in cotto - agevolano l'ingresso ai 3 livelli della palazzina. Al piano terra la cucina a vista; al piano sotterraneo la ben fornita cantina e i servizi, mentre al primo piano la sala da pranzo. Nelle giornate più calde, si può scegliere di stare anche all'esterno, con grande gioia di chi vuole immergersi nell'atmosfera medioevale e romantica della città. Massimo 20 coperti interni più 6 tavoli nel dehor. È una scelta che lo chef Tiziano Rossetti ha fatto in maniera consapevole, a tutto vantaggio della qualità del cibo e dell'esperienza in cucina. La clientela ringrazia: in quattro anni l'Osteria Angolo Divino ha fatto incetta di visitatori gourmand provenienti da tutto il mondo, appassionati di cibo e di arte che qui hanno trovano atmosfera ideale e cucina di gran qualità. Ma Tiziano è anche “profeta in patria”: tra i suoi clienti ci sono anche gli urbinati DOC, ormai legati a questa osteria come alla cucina della mamma. L'atmosfera, come avrete capito, è piacevolissima e lo chef è davvero simpatico e alla mano. Il servizio è poi molto attento e curato, questo anche grazie al giovane sommelier milanese Emanuele Preite e alla cordialissima responsabile di sala Veronica Arceci.

La storia dell'Angolo Divino: il frutto di una vera e salda amicizia, in ricordo di Amati

Il ristorante gourmet Angolo Divino è condotto da Tiziano Rossetti dal 2017. Per onor di cronaca, questo locale è stato aperto venticinque anni fa dal compianto Claudio Amati, grande amico di Rossetti che ha gestito questa osteria con grande passione fino alla sua prematura scomparsa. Proprio in virtù di questa antica amicizia e dell'affetto professionale che li legavano, lo chef Rossetti ha accettato senza riserve la richiesta della moglie di Amati di occuparsi del ristorante. E oggi lo gestisce con grande cura, accompagnato in cucina da Alfonso Cavaliere con il quale porta avanti una identità di cucina molto legata alle materie prime del territorio, alla spesa giornaliera e al susseguirsi delle stagioni.

 

La formazione di Tiziano - che copiamo e incolliamo pari pari dal sito ufficiale dello chef è di tutto rispetto:

 

{Tiziano Rossetti, classe 1971, è nato a Rimini e vissuto a Montefiore Conca, capitale medioevale della valle del Conca, ricca di storia e tradizione. Dopo aver conseguito il diploma alberghiero nel 1988, ha intrapreso numerose eperienze formative a fianco di famosi chef presso rinomati ristoranti italiani ed esteri: a Baschi con Gianfranco Vissani, a Parma con Marco Parizzi, a Colmar (Francia) con Michel Magada, alla Locanda Solarola con Bruno Barbieri, a Losanna con Adolf Blokbergen, alle Calandre con Massimiliano Alajmo, all'Hotel Halkin di Londra, al Rex di Los Angeles ed al Louise di Philadelphia.}

Come descrive la sua cucina, chef?

All'Angolo Divino la cucina è semplice ma di levatura classica. I menu sono da ristorante stellato, ma con prezzi da osteria. Mi piace proporre i grandi classici, con una cucina anche improvvisata, il che si può fare solo se ci sono le basi e si conosce attentamente ciò che si sta facendo. Una cucina divertente, insomma, perché prima di tutto bisogna mangiare bene, senza spiegazioni cerebrali”. Ho un rapporto molto personale con i fornitori – continua lo chef - parlo con i fruttivendoli, con gli artigiani, mi piace creare molta interconnessione tra di noi, perché così aumenta la fiducia. Qui è la materia prima che suggerisce quali piatti preparare”.

 

Un'attitudine che ha ereditato dai suoi maestri: “Ogni chef con cui ho lavorato nel corso della mia vita (ricordiamo, tra gli altri già citati, Gualtiero Marchesi e Fulvio Pierangelini) mi ha dato qualcosa. Uno per ogni periodo storico. Ogni esperienza è stata fondamentale per fare quello che faccio oggi. Una volta cucinavo per me stesso, per soddisfare l'ego. A 51 anni non è più così. Mi piace cucinare per soddisfare il cliente. Adoro la gestualità dell'assaggio, perché ho un rapporto quasi sensuale con il cibo. É così che deve essere, altrimenti dovremmo smettere di fare questo mestiere”.

Cosa si mangia all'Osteria Angolo Divino di Urbino: la nostra degustazione

La nostra degustazione è iniziata con un Carpaccio di capesante, agrumi, erba cipollina e pepe rosa e subito dopo con un piatto di Radicchio brasato, mazzancolle arrosto e mandorle. Benvenuti sulle montagne russe, ci siamo detti! Eleganza e sobrietà prima; intensità e carattere, poi. E visto che si stava salendo verso l'alto, ecco arrivare il Raviolo di piccione, burro, parmigiano, anice di Castignano e cacao. Il secondo scelto è stato Guancia di manzo brasata al verdicchio, senape e verdure. Il Dessert: Semifreddo di fichi d'india, gelée al limone, basilico e meringa bruciata. Se non avessimo quel brutto vezzo di non commentare i piatti, gli aggettivi si sarebbero sprecati!

 

Nel menù troverete anche portate più tradizionali, come la selezione di affettati accompagnati da giardiniera home made, acciughe con pane tostato, cappelletti al brodo di cappone e altre cose pazzesche. Come è facile immaginare, qui si lavora con fornitori della città. Ne sono una prova l'utilizzo dell'olio Evo di Cartoceto, i formaggi di Vittorio Beltrami e il prosciutto del Montefeltro. Proprio i salumi hanno già meno vincoli territoriali: ed ecco che dal Montefeltro si passa facilmente agli insaccati emiliani, come il salame felino, la coppa piacentina, il culatello, etc. Nessun menu degustazione in carta, ma solo libera scelta da un menù con il numero di piatti perfetto. La cantina, infine, è davvero molto fornita: ben 350 etichette tra vini francesi, oltre che italiani, champagne, distillati, armagnac, cognac.

 

L'osteria Angolo Divino si trova in via Sant'Andrea 14. Aperta tutte le sere dalle 19.00. Chiusa a pranzo martedì, mercoledì e giovedì (salvo prenotazione). Il costo medio a persona va Dai 45 ai 100 euro, vini esclusi.


Foto Direttore Editoriale Giovanni Mastropasqua Recensione a cura di:
Giovanni Mastropasqua

Direttore Editoriale

Marche


Opinioni Osteria Angolo Divino (2)

  1. Francesco Romano

    Bravi, continuate così

    5 / 5

    Uno spettacolo dopo l’altro, servizio professionale, i camerieri simpatici e preparati, bravissimo il sommelier. Tiziano lo chef con il suo fare estroso vi saprà soprendere con ogni piatto. Ed in fine il prezzo, molto onesto, davvero un ristorante consigliato, molti ne dovrebbero prendere esempio. Bravissimi, continuate cosi!

  2. Filo_gourmet

    Un ristorante diverso dagli altri

    5 / 5

    Lo dico sin da subito: non è un ristorante come tanti altri. Qui ci si sente a casa e anche se si tratta di un ristorante gourmet con servizio attento e mise elegante, non c'è mai un momento in cui il personale e lo chef ti facciano sentire in imbarazzo. Così diventa bello mangiare gourmet e vivere un ristorante di questo livello, senza quell'aurea fighetta che hanno certi ristoranti.

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