Ristorante La Fratta di San Marino

Recensione Ristorante La Fratta di San Marino a cura del nostro giornalista

Ci sono tante ottime ragioni per visitare la città di San Marino; ne citiamo due, prime a pari merito del lungo elenco: la visita del suo borgo medievale, il nucleo residenziale più antico che racchiude i luoghi di interesse più importanti della repubblica del Titano, e poi l'imperdibile esperienza di pranzare o cenare al Ristorante La Fratta. Il nome deriva da quello dei fitti cespugli (da cui l'espressione “infrattarsi”) che una volta ornavano l'ingresso alla Rocca e che hanno dato nome anche ad una delle sue torri. Il locale, da sempre gestito in famiglia, nasce negli anni '50 come dopolavoro per scalpellini e tagliatori dell'adiacente cava in pietra, ora trasformata in comodissimo parcheggio; dal 1967 è stato gestito con passione, competenza e professionalità da Funny ed Alberto Raggi che hanno raccolto, negli anni, crescenti successi e soddisfazioni; nel 1984 il figlio Stefano, allora ventenne, sceglie di imparare l'arte e di metterla a profitto integrandola con la frequentazione di corsi di cucina e con il conseguimento del titolo di sommelier professionista nel '93. Il locale, completamente ricostruito nel 1990 secondo il progetto dell'architetto Gino Zani che ne ha sapientemente preservato i caratteri stilistici, è stato valorizzato da muri di pietra del monte Titano e da uno splendido soffitto a volta in legno lamellare. Ora è Stefano Raggi a gestire ufficialmente il ristorante di cui però la mamma Funny resta vivace e solare “patron onorario”. L'impronta gastronomica è da sempre quella della cucina romagnola, al passo con l'evoluzione dei tempi e dei gusti della clientela, pur conservando qualità, stagionalità e provenienza territoriale delle materie prime utilizzate. Nel ricco menù troviamo la pasta fatta in casa nel rispetto della tradizione: tagliatelle, ravioli di carne e di magro, passatelli in brodo o asciutti, strozzapreti, cappelletti di carne, lasagne. Dieci e lode anche ai risotti che, pur non rientrando tra le specialità tradizionali romagnole, meritano, tra i primi piatti, il massimo dei voti. Il pesce, sempre freschissimo, è presente dagli antipasti ai secondi ma è la carne, tra questi ultimi a farla da padrona e ne è testimone un imponente girarrosto con griglia collocato poco dopo l'ingresso in un forno a legna. Carne selezionata di provenienza nazionale ed estera di altissima qualità e cacciagione danno origine ad una serie di preparazioni che creano, scorrendo il menù, notevole imbarazzo di scelta. Tra tagliata con funghi porcini o tartufo, tagliata del Nebraska, e grigliate varie, infatti, è davvero difficile fare rinuncie.  Per non parlare dei dessert tra i quali, delizia tra le delizie, citiamo una strepitosa crema catalana presentata con prugne secche e gelato artigianale al pistacchio. Presidente del Consorzio San Marino 2000, Stefano Raggi è orgoglioso di valorizzare, tra le materie prime utilizzate nel suo ristorante, il meglio dell'enogastronomia sammarinese: pane, olio, formaggi, latte e latticini, carne, miele e tanto altro, acquistati rigorosamente da produttori locali. Il vino? Potrete scegliere tra il meglio della produzione sammarinese che ha ormai raggiunto degli ottimi livelli qualitativi, oppure tra la vasta selezione di etichette italiane di pregio e nicchia. Lasciarsi consigliare, in questo caso, rappresenta la scelta vincente.

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