Recensione Alex Ristorante di Lecce a cura del nostro giornalista
Il ristorante Alex è tra i più amati della città di Lecce. Elegante ma sobrio, con grandi spazi interni per le stagioni fredde e un grande dehors esterno per la bella stagione. La cucina, regno della chef Alessandra Civilla, è prevalentemente di pesce ma anche di carne e vegetale, e si avvale di grandi materie prime acquistate da fornitori locali con un consumo giornaliero di pesce fresco dai venti ai trenta chili. Vegani e vegetariani non hanno problemi in questo ristorante, che pone grande attenzione anche alle intolleranze alimentari e alla celiachia. La carta vini è di alto livello con oltre 500 etichette di varia provenienza con un 30% Puglia oltre a 50 diversi champagne, scelti con cura da Alessandro Libertini.
Storia del ristorante Alex di Lecce
Per raccontare la situazione attuale del Ristorante Alex a Lecce, è fondamentale guardare al passato, risalendo a 20 anni fa. In quell'epoca, Alessandro Libertini inaugurava il suo primo locale a San Cataldo, offrendo – anche se solo per un breve periodo - anche servizio di pizzeria. Quasi contemporaneamente, nella stessa località balneare apriva anche la trattoria I Pesciolini, una palestra lavorativa che arrivava a gestire anche 500 coperti, nella quale Alessandra Civilla, attualmente chef del ristorante e socia di Alessandro, cominciava a farsi le ossa. Nel 2015 Alex si trasferisce al Circolo Tennis di Lecce in attesa di spostarsi negli attuali locali che erano in ristrutturazione e Alessandra - che nel frattempo aveva fatto esperienza prima al bar, poi in sala - comincia a far sentire un'impostazione diversa. Libertini ci vede lungo e capisce che le competenze maturate dalla Civilla sono un patrimonio da non disperdere, così si accordano per il passaggio nel luogo a lei più consono: la cucina. E non sbaglia, perché è qui che Alessandra sfodera tutta la sua passione che, unita all'esperienza accumulata in precedenza, la trasforma in una cuoca di grande intuito e sensibilità. Personaggi chiave di questa storia imprenditoriale di successo sono, quindi, Alessandro Libertini e Alessandra Civilla, soci del ristorante Alex. Libertini, leccese purosangue, fa il ristoratore da inizio secolo e – come lui stesso si definisce – è un maniaco della materia prima e dei numeri. “Per gestire un'azienda i numeri sono importanti. Servono tanto, io mi occupo dell'analisi dell'azienda, perché le spese di gestione e i costi sono molto alti, quindi gli introiti devono essere commisurati. Considera che noi acquistiamo dai 20 ai 30 Kg di pesce di mare di altissima qualità ogni giorno, ma abbiamo la fortuna di avere due mari a portata di mano e un rapporto ormai consolidato con i nostri fornitori, che sono pescherie o direttamente pescherecci”.
Alessandro si occupa anche della sala e con la sua pluriennale esperienza ha messo su una carta di 500 vini locali, nazionali e internazionali e oltre 50 champagne, con la Puglia che è rappresentata per un buon 30%. Alessandra Civilla, di Lizzanello, è l'altra metà del successo di Alex. In cucina, come già detto, ci arriva per passione, dopo un percorso fatto di tante esperienze diverse.
I genitori sognavano per lei una carriera da avvocato o medico, e così inizia a studiare ma lavorando di nascosto per rendersi indipendente economicamente il prima possibile. Quando il padre la scopre, oltretutto in un settore che lui proprio non gradiva, non le parla per sei mesi pur vivendo nella stessa casa. Ma Alessandra ha le idee chiare, e decide che il suo futuro non può che essere la ristorazione. Così, si impegna facendo la prima la banconista al bar, poi fa esperienza in sala, fino a prendere finalmente le redini della cucina. Attualmente gestisce una brigata di 6 persone e d'estate arriva a servire anche 160 coperti, facendo un lavoro espresso prevalentemente di pesce ma anche di carne e vegetale, con cucina a parte e sterilizzata per lavorare i prodotti gluten free, scongiurando contaminazioni.
“Io e Alessandro siamo una squadra – mi racconta – scegliamo insieme la materia prima e proviamo insieme i piatti. Alcuni piatti sono diventati rappresentativi del ristorante e rimangono sempre in carta”.
E, come se non bastasse, lo “scricciolo atomico” - così la definisce il noto gastronomo salentino Pino De Luca per la sua energia esplosiva contenuta in un fisico così minuto - da qualche tempo conduce anche il programma “Puglia Mon Amour” su Gambero Rosso Channel, insieme alla sua inseparabile amica giornalista Barbara Politi.
Ambiente e atmosfera del ristorante Alex
Alex si trova nel cuore di Lecce, in via Fazzi, vicinissimo a Piazza Sant'Oronzo. Appena entrati colpisce la luminosità dell'ambiente con una grande vetrata che affaccia sulla strada e sull'ampio dehors antistante il locale, che ospita i tavoli per il servizio estivo. La sala è moderna ma accogliente e giocata su toni caldi esaltati dalla corretta illuminazione dell'ambiente. I tavoli scuri sono apparecchiati con larghi runner candidi e serviti da comode poltroncine in pelle bordeaux e, in alcuni punti della sala, da divanetti a parete nella stessa tinta. A spezzare e creare movimento, un mobile bianco con larghe mensole sul quale sono poggiate alcune bottiglie e qualche oggetto, mentre, a lato dell'ingresso, spicca la grande cantinola climatizzata, dal cui vetro è possibile rendersi conto dell'importante offerta di vini e champagne.
La cucina del ristorante Alex di Lecce: la nostra degustazione
Alessandra Civilla descrive la sua cucina come famigliare e "a specchio", perché cerca il profumo di casa, dei piatti del ricordo e li rielabora con contrasti netti, gioca sul caldo freddo e su sapori veri, intensi. La ricerca delle materie prime non è una semplice passione ma lei stessa la definisce una malattia, tanto è attenta nella scelta, prevalentemente da aziende locali e preferibilmente a Km zero. E poi, elemento imprescindibile l'olio extravergine d'oliva che viene acquistato dalla premiatissima azienda Donna Oleria di Monteroni (Le). Pasta fresca, pane, grissini, taralli e sfoglie sono fatti nel ristorante e a inizio pasto vengono serviti i pizzi, tradizionali paninetti di grano duro conditi con cipolla, pomodoro e olive, ma state certi che di prima fame saranno una tentazione a cui è difficile resistere.
La cucina della chef è concreta, mai pretenziosa ma legata soprattutto alla valorizzazione delle splendide materie prime che utilizza. Infatti, dopo il delizioso e sfizioso Benvenuto della chef, formato da Rocher di gamberi crudi al naturale, pistacchi e maionese wasabi - Polpetta di baccalà e maionese shriraka - Feta fritta, miele di corbezzolo, pinoli e cipolla caramellata, la nostra degustazione parte con un sontuoso, ma veramente sontuoso, piatto di carpacci di pesce, gamberi e scampi, tutto crudo e servito al naturale accompagnato da maionesi, composte, salse, emulsioni e 5 diversi tipi di sale provenienti dal Mondo. Ben 13 tipi diversi di crudo contenuti in uno scenografico piatto bianco, valorizzati dagli elementi di accompagnamento sapientemente spiegati al tavolo per i giusti abbinamenti, così come pensati da Alessandra in fase di ideazione. Un piatto che è un tour subacqueo nei mari di Puglia con abbinamenti che profumano di apertura ai sapori del Mondo orientale. Insomma, il primo impatto è la voglia di chiarire subito che qui si gioca sulla voglia di accompagnare il commensale in un percorso di sapori veri, su una tela - in questo caso il grande piatto bianco – su cui dipingerne ogni sfumatura di gusto e di colori, con sfilettati fatti ad arte e di altissima qualità, aprendo a contaminazioni con le salse di accompagnamento. Semplice? Forse nell'ideazione ma complesso nella realizzazione e certamente non banale. E' la cifra della chef Civilla e, con questo piatto, mette subito il concetto in chiaro.
Procediamo con la Vellutata di patate e tartufo bianco, cipolla in doppia cottura e tartufo bianco e il primo dei due risotti assaggiati, un Acquerello al bianco pregiato perfettamente mantecato. A seguire uno dei piatti più richiesti, i Tagliolini al limone con stracciatella, tartare di gamberi di Gallipoli e polvere di prezzemolo, che insieme all'Acquerello della chef al the nero Assam di secondo raccolto, vongole, tartare di scampi di Gallipoli, riduzione di soia ai frutti rossi, polvere di prezzemolo e pomodoro, è in carta da molti anni e guai se i clienti affezionati non dovessero trovarli. Due i secondi assaggiati, uno di pesce e l'altro di carne. Un tanto semplice quanto gradito connubio di mare e campagna negli Scampi di Gallipoli in panura croccante, maionese alla paprika affumicata e cicorielle selvatiche saltate in padella, seguito da una morbidissima Guancia di vitello cotta a bassa temperatura con misticanza e polvere di cipolla infornata. Il successivo Sorbetto al mango con sferificazione di mango non è che la preparazione al piatto successivo, che per sontuosità richiama quello dei crudi e ricorda ai commensali che la cucina di Alessandra, pur se elegante e sofisticata, si rifà sempre a quel concetto di cucina famigliare prima enunciato.
Infine arrivano le Coccole della chef, un largo vassoio con 19 pezzi tra cioccolatini, paste di mandorle, cantucci, baci di dama bianchi, baci di dama neri, frutta piastrata, mandorle ricoperte e frutta candita.
Io: “Ma – chiedo – dobbiamo mangiarli tutti?”
Alessandra: “Se ce la fate perché no, ma questo è il nostro saluto ai clienti fatto, appunto, di coccole” mi risponde la chef.
E le coccole non sono mai troppe!
Cosa vedere nei dintorni
L'auto non serve, ci si trova già a pochi passi da Piazza Sant'Oronzo e dalle vie che percorrono il centro città, ricco di locali, di negozi di souvenir, di botteghe che lavorano cartapesta e pietra leccese, passeggiando nello splendore dei palazzi storici e nella maestosità del Barocco. Il Duomo con la sua splendida piazza e la Basilica di Santa Croce sono due gioielli e non si può andar via da Lecce senza averli visitati. E tra i souvenir da portare a casa non possono mancare i classici pasticciotti e i rustici leccesi.
Recensione a cura di:
Sandro Romano
Giornalista
Puglia
Opinioni Alex Ristorante (1)
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La cucina che tornerà di moda... perché è quella che abbiamo sempre amato
Alex ristorante è l'esempio di come si possa fare alta ristorazione senza scimmiottare le cucine francesi. La materia prima protagonista, e la memoria al centro di tutto. Poche chiacchiere: i piatti della chef Alessandra sono quelli che vorremmo trovare in ogni viaggio. Ma attenzione, non stiamo parlando di piatti "semplici" ma di piatti "facili" dove la facilità è a beneficio dell'ospite e non di chi li cucina. L'arredamento è accogliente e la divisione delle sale regala una buona intimità.