Recensione Retrobottega di Roma a cura del nostro giornalista
Situato proprio nel cuore del centro storico capitolino, a due passi da Piazza Navona, il Retrobottega di prende il suo nome dalle storiche botteghe di artigiani, da sempre presenti in questa zona di Roma. Fondato dagli chef Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi, questo ristorante si presenta come un vero e proprio ‘laboratorio gastronomico’ basato su pochi concetti essenziali ma altrettanto chiari, come la frugalità del servizio, l’informalità dell’ambiente e la riduzione degli sprechi.
Uno degli aspetti più originali del posto è quello della quasi assoluta assenza del servizio in sala: sono i clienti infatti, supportati solo da una ragazza che gira per le sale, a doversi gestire autonomamente apparecchiandosi da soli e trovando posto tra i tavoli. Questa particolare formula, che ad un primo impatto può anche lasciare spiazzati, è stata introdotta al fine di creare un rapporto più diretto tra cuochi e clientela: l’idea di abbattere la canonica distanza tra ‘oste e commensale’ dovrebbe, a detta dei gestori, creare una nuova e stimolante forma di esperienza culinaria. L’insegna che troviamo fuori dall’uscio, con scritto “where food happens”, sembra proprio rimandare a questo concetto.
La location è composta da due sale principali: una più raccolta con pochi ‘tavoli sociali’ e alti sgabelli, e un’altra sala lunga e stretta con un grande bancone di legno, dove è possibile sedersi ed osservare gli chef ‘bottegai’ mentre cucinano a vista, magari scambiandoci commenti e battute. Sotto il bancone c’è un cassetto con tovaglioli di carta, posate di plastica e bicchieri (di carta per l’acqua, di plastica per il vino) per l’”apparecchiatura fai-da-te”. L’unico tavolo prenotabile è quello da otto posti, che include però l’obbligo di consumare il relativo menù di degustazione.
L’arredamento è molto spartano e costituito prevalentemente da materiale di “riutilizzo”: qualche quadro a tema gastronomico e una grande lavagna con il menù del giorno adornano le pareti sbrecciate con mattoni a vista, mentre cortecce d’albero e pietre ornamentali (dove poggiare anche i piatti) fanno da decoro ai tavoli in legno. Un caratteristico soffitto a cassettoni dà il tocco finale a questo ambiente decisamente essenziale e minimalista.
La cucina del posto - basata prevalentemente sulla lavorazione di ingredienti naturali in chiave innovativa e moderna- è aperta con orario no stop dalle 8 alle 22, e prevede, oltre al pranzo e alla cena, anche la possibilità di fare aperitivo e colazione. Quest’ultima è disponibile in due versioni: quella classica ‘dolce’ (fino alle 11) e quella ‘salata’ (senza limiti d’orario) compresa nel menù “il mattino ha l’uovo in bocca”, con uova cotte, pane tostato e bacon. Come per l’arredamento, anche nella preparazione dei piatti si cerca di limitare al massimo gli sprechi: gli ingredienti, sempre di qualità, vengono utilizzati in forme e cotture differenti, anche come finger food e per l’aperitivo.
Il menù è variegato in quanto presenta una particolare attenzione alla stagionalità dei prodotti: i piatti del giorno non sono quindi tantissimi, ma sono comunque preparati sempre con materie fresche e genuine. Tra le varie specialità proposte vanno annoverati: i cuori di pollo fritti e la carne cruda all’albese tra gli antipasti; i rigatoni al ragù di polpo e gli agnolotti ripieni di fontina con sugo di verdure arrosto tra i primi; l’anatra con cavoli e guancia brasata con sedano rapa e carote tra i secondi. Una menzione a parte va fatta poi per il rinomato carciOvo, vale a dire il classico carciofo alla romana rivisitato con una speciale crema di mascarpone salato: esempio molto esplicativo della grande vena creativa degli chef di casa. Tra i dolci spiccano invece la classica cheesecake e la terrina di cioccolato con zest semicandite.
Un altro dei punti a favore di Retrobottega, da tenere bene in considerazione, è quello dei costi tutto sommato contenuti: malgrado infatti la privilegiata location in pieno centro storico (tra l’altro in una piccola stradina lontana dal tipico caos mondano serale) e la buona qualità dei piatti offerti, i prezzi delle singole portate variano da un minimo di 7 euro ad un massimo di 13 euro, rendendo questo locale alla portata praticamente di tutti.
In conclusione, questo locale merita una visita sia per la sua offerta gastronomica di qualità, sia per la curiosità di sperimentare almeno una volta questa originale formula a stretto contatto con chi cucina.
Opinioni Retrobottega (1)
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È un ristorante in cui vale veramente la pena andare
È un ristorante in cui vale veramente la pena andare, non solo per l’ottimo cibo ma anche per la particolarità del design e della configurazione dei tavoli. Scordatevi il classico tavolo, qui si mangia su sgabelli (comodi) attorno a grandi tavoli o di fronte la cucina. La ricerca dei materiali e della posateria è notevole. Il cibo la rispecchia: sapori italiani rivisitati ed esaltati dalla ricerca di materie prime uniche. Le farine di grani antichi siciliani sono tra queste. Il loro pane infatti è tra le cose migliori, così come i primi. Ottima la scelta dei vini con prezzi accettabili. Tutti i ragazzi inoltre sono gentili e simpatici. Il prezzo è molto congruo visto il contesto, ma prendetevela comoda perché in questo posto non si va di fretta (fortunatamente).