Ristorante Vici Ruscelli di Rimini: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori
“Fare il cuoco era più semplice che fare l’imprenditore, però quella che viviamo Luca ed io dal 2003 è un’esperienza molto formativa che solo la scuola della vita può dare”. Le parole di Andrea Ruscelli racchiudono l’essenza di questi nove anni di conduzione del ristorante ViciRuscelli di Torre Pedrera, sul lungomare Riminese. Conosciutisi e formatisi entrambi sotto le direttive dello chef Gino Angelini per quasi sette anni nelle cucine dell’hotel Des Bains di Riccione, dopo vari stage di formazione presso cuochi di altissimo livello quali Vissani, Oldani e Marchesi, i due si sono lanciati in quest’avventura imprenditoriale, aggiungendo ai loro compiti di cucina quelli della gestione di una attività di ristorazione che ormai ha deciso di abdicare quasi del tutto alla
creatività a favore di una cucina più tradizionale e riconoscibile, oggi più accettata dal pubblico. Dopo nove anni il bilancio è positivo se in tempi di recessione economica, fatti di spread altalenanti, scenari economici mai confortanti e una clientela del “fuori casa” che si dirada continuamente, la chiusura del bilancio di fine estate presenta un saldo attivo. “L’imprenditorialità acquisita sul campo insegna a coniugare l’inventiva in cucina con la razionalità del bilancio. - continua Luca Vici e aggiunge “Necessariamente bisogna mantenere la qualità del menù sposando però le esigenze di una clientela che deve necessariamente limitare le spese, ma vuole ancora vivere in parte quell’illusione di essere coccolata, perché in fondo lo ritiene un sacrosanto diritto della propria esistenza, che non può essere fatta solo di obblighi, impegni e scadenze”. Ecco che, grazie a queste premesse, da un paio d’anni il locale dei due chef, oltre ai circa cento posti a sedere classici, si è virtualmente ampliato per i mesi estivi andando a servire direttamente i bagnanti sdraiati sotto l’ombrellonedei bagni di fronte: una sorta di aperitivo di mezzodì che molte volte preludeva ad una prenotazione serale. Cartoccio di pesce fritto, piadine classiche o la più gettonata piadina “Viciruscelli” farcita con sardoncini marinati in aceto, olio e
vino con l’aggiunta di rucola, e altre sfiziosità romagnole hanno accompagnato l’estate di molti villeggianti che la sera hanno magari preferito assaggiare comodamente seduti nel ristorante i più classici antipasti di pesce (misto di 3 caldi e 3 freddi), gli spaghetti allo scoglio,gli strozzapreti con gamberi e zucchine o il fritto misto di pesce e per chi lo prenota il piatto di crudità. Pur se ristorante, la presenza di un forno a legna permette al locale di sfornare l’inimitabile “fornarina” per accompagnare le pietanze, ma anche pizze classiche e speciali. Se l’estate è vincente, per i mesi invernali il locale deve forzatamente cambiare pelle per mantenere il proprio status vittorioso. La scelta dei due soci di alternarsi alla conduzione per non avere chiusure per ferie o infrasettimanali, la dice lunga sulla determinazione dei due a far diventare il ristorante un punto di riferimento costante della riviera romagnola. Serate a tema nelle quali potranno dedicarsi ad una cucina più fantasiosa, interpretando a modo loro alcuni grandi prodotti soprattutto del mare.
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