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Ristorante L'Oasi nel Parco di Roma

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  • Ristoranti eleganti
  • Specialità: n.d.
Ristorante non verificato

Ristorante L'Oasi nel Parco di Roma: ecco cosa scrivono i nostri segnalatori

Abbiamo fatto visita al ristorante L’Oasi nel Parco di Roma, un locale elegante e sobrio sito all’interno del lussuoso Regal Park Hotel quattro stelle e a pochi passi dal Parco del Veio. Adatto ad una clientela trasversale in cerca di qualità al giusto prezzo, il ristorante L'Oasi nel Parco nasce dopo la ristrutturazione di una grande sala eventi. Un lavoro duro, ma esaltante per i tre titolari: Giusy Anguilar, Andrea Bianchi e Antonio Lopizzo, tre giovani imprenditori che ogni giorno si cimentano in un lavoro di responsabilità ma anche di grandi soddisfazioni. Cercare la formula giusta con un ambiente adatto e con una cucina di gran livello, questo il loro principale intento sin dal momento dell'apertura nell’aprile 2014. Lo Chef, Andrea Bianchi,  ha un percorso formativo di valore che gli ha dato l’esperienza opportuna per confezionare piatti che nascono da una composizione di ingredienti genuini. La sua passione per la cucina è nata sin da quando era un bambino. Ascoltava i consigli e gustava le ricette della nonna. Dopo la scuola alberghiera inizia a cimentarsi in progetti culinari che lo formano e lo rendono sicuro. Con una propria e forte personalità.  Il suo stile di cucinare è moderno, espresso e tradizionale, con particolare attenzione alla stagionalità degli ingredienti.

Cosa mangiare all'Oasi nel Parco di Roma
Il marmo travertino del pavimento dà solennità alla cucina e ai piatti che vengono serviti con professionalità, mentre la simpatia di tutto lo staff aiuta a creare l'atmosfera conviviale e mai ingessata. E’ il signor Paolo che segue la clientela in sala, la consiglia, la ascolta. Un uomo siciliano che sa essere simpatico e alla mano. Racconta il piatto cucinato, traducendo in parole i fatti della cucina di Andrea Bianchi. E’ disponibile e cortese. Inizio il mio viaggio con un Prosecco Extra Dry dal  perlage fine e fruttato. Il primo piatto in arrivo è un’insalata di mare con vongole, cozze, calamari e polpo. Il radicchio adorna il cibo che si presenta tiepido. Lo chef tende a precisare che l’insalata è cotta al vapore. Verifico la sua freschezza nonostante la temperatura sia inusualmente media. Ma è perfetta, perché l’insalata tiepida rende ancora più gradevole il cibo del mare. Buona la cottura. Seguono i moscardini alla diavola dal sapore delicato e ben cotti con una punta leggera di piccante. Il pane croccante ai lati del pesce è utile per gustare il sugo molto equilibrato. Spicca l’olio extra vergine. Ottimo. Non per nulla proviene da una piccola azienda della Sabina. Spesso l’olio di questa zona ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale. Insieme a questi antipasti, arriva la focaccia. Una pasta con lievito madre e lasciata lievitare per ben settantadue ore. Estremamente digeribile. La pasta della focaccia si presenta soffice, gustosa e croccante al punto giusto. E così il menu offre anche una pizzeria molto ben assortita e al giusto prezzo. Da provare. Il vino che accompagna la degustazione è un buon Chardonnay del Friuli del 2013. E’ un vino Doc della provincia di Udine . Odore delicato dal sapore pieno ed armonico. Un vino che si abbina ottimamente al pesce. E’ tra i vitigni più importanti. Ma non finisce qui. Arrivano i gamberoni, ottimi, freschissimi e delicati, anche perché  avvolti in un anello di lardo di Colonnata. E’ il salume  tra i più pregiati e conosciuti al mondo. Era un cibo povero per i lavoratori delle cave. Oggi è diventato un alimento nobile e che da prestigio alla cucina. E così è per il crostaceo servito su un letto di insalata verde e delicata, ravvivata dal giallo del limone. Noto con piacere che ad ogni portata il piatto servito ha una forma diversa. Dona una forte personalità al cibo. Andrea Bianchi decide a questo punto di farmi assaggiare il suo piatto forte. La Carbonara. Lo Chef precisa che ogni cibo del suo menu è composto con maestria e passione, ma questo primo piatto di pasta ha ricevuto un premio nel passato e che lo ha reso anche molto conosciuto. La Carbonara si presenta nella sua semplicità ed eleganza. Ben avvolto e profumato. Gli ingredienti sono quelli classici, ma che devono essere sapientemente preparati e mescolati. Con una curiosità. Il pepe di Sarawack nel  Nord della Malesia. E’ una spezia non molto piccante e molto aromatica. Ottimo pepe per questa Carbonara che rimane con il gusto delicato e deciso. L’utilizzo del guanciale è nella giusta quantità. Ed è buono. Proviene dall’Umbria , dove il suino ha un suo sapore particolare e rinomato. L’origine è una garanzia. E così l’utilizzo di ingredienti genuini, fanno di questo piatto, un sapore unico. Arriva poi una tagliata di manzo danese adagiato su un letto di rucola e con aceto balsamico di Modena. La carne danese è tra le migliori presenti sul mercato perché proviene da allevamenti del Nord Europa che assicurano un’alimentazione eccellente. E’ giustamente marezzata con quel giusto grasso che dà sapore alla carne. La tenerezza  rispecchia una media frollatura e la carne risulta morbida. Al sangue vengono valorizzate tutte le caratteristiche della tagliata. E’ una carne che non perde liquidi e asciutta. Per finire ecco il dolce. Anche questo preparato della Chef. Ce lo presenta ancora Paolo con Giusy con i quali dialoghiamo amichevolmente. Si tratta di un Tortino al cioccolato, ben presentato su un piatto rettangolare e cioccolato a schegge. Ben cotto all’esterno e al suo interno. Molto buono.

Il locale all’interno ospita fino a cento persone, ma si sviluppa anche all’esterno con una veranda e una terrazza che si affaccia direttamente sul Parco del Veio. Il prezzo medio è di 30 euro a persona ed è sempre aperto. L’Oasi nel Parco  organizza anche eventi di vario genere. Facile e spazioso il parcheggio. Tutto a due passi da Roma.        

Roberto Spiridigliozzi


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