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Osteria del Tempo Perso di Ostuni

(5.00)
  • Migliori Ristoranti
  • Specialità: n.d.
Ristorante verificato

Recensione Osteria del Tempo Perso di Ostuni a cura del nostro giornalista

L'Osteria del Tempo Perso si trova ad Ostuni ed ha davvero il fascino del locale senza tempo che ha visto cambiare la città, senza mai cambiare se stessa. Nel ristorante più famoso di Ostuni, la famiglia Carlucci offre dal 1984 un’esperienza unica di convivialità e di accoglienza che s’ispira alla dimensione intima e impareggiabile dell'ospitalità pugliese. Qui la cucina, curatissima, si nutre ancor oggi dell'antica memoria gastronomica salentina e della Valle d'Itria. I piatti dell'Osteria del Tempo Perso, a dire il vero, sono attualizzati e cucinati con le più moderne tecniche di preparazione e nel pieno rispetto dei prodotti usati, ma – credeteci - non c'è sapore che non faccia ritornare in mente i ricordi delle domeniche passate in famiglia. E infine la materia prima: paste fresche, verdure e carni locali, pesce acquistato dai pescatori della Marina di Ostuni e una cantina di prestigio di circa 200 etichette, come luogo di incontro e passione per il buon bere soprattutto made in Puglia. Indubbiamente è un ristorante che, insieme alla Città Bianca che lo ospita, vale il viaggio.

Storia dell'Osteria del Tempo Perso di Ostuni

Teo Carlucci è un uomo che ha fatto della ristorazione un’estensione del bagaglio di esperienze maturate in quel di Firenze, città che lo accolse ancor giovincello ai tempi dell'università - prima - e come direttore responsabile accoglienza clienti, nei migliori hotel 5 stelle della regione - dopo-. Correva l'anno 1984 quando Teo, sotto insistenza della moglie Antonella - che non ne voleva sapere di ambientarsi in terra toscana - decidono di tornare nella loro regione natia, approfittando del fatto che si era liberato un locale nel centro storico di Ostuni che faceva una ristorazione casalinga, durato giusto il tempo di una stagione. Quel posto si chiamava già Osteria del Tempo Perso. «Il nome l'ho ereditato – ci racconta Teo Carlucci - mi dissi ''quel nome potrebbe essere la nostra fortuna'' e devo dire è stato proprio così.»

Quando decide di rilevare questo ristorante nel cuore di Ostuni, Teo sa cosa vuole portarci dentro. Oltre all'arte dell'accoglienza, ci porta dentro la cucina di sua madre Luigia e di sua suocera Francesca, due donne che gli hanno insegnato l’arte di saper portare sempre in tavola qualcosa di buono.

«Abbiamo aperto il ristorante con mia moglie Antonella, mia madre Luigia e mia suocera Francesca in cucina. Ostuni non era proprio la città di adesso e il turismo era concentrato solo nei mesi di luglio e agosto. Anche se la nostra famiglia è di Carovigno, vedevo le grandi potenzialità di questa città, e devo dire che non mi sono sbagliato».

La storia dell'Osteria potrebbe continuare con altre centinaia di aneddoti e migliaia di ricordi. Di questi, almeno due momenti particolari sono meritori di citazione: un servizio della BBC nel '90, e la partecipazione ad un realty show giapponese nel 2000 che sancirono il successo di questa locale, rendendolo ancor oggi uno dei ristoranti italiani più conosciuti all'estero.

L'Osteria del Tempo Perso di Ostuni oggi

Antonello Carlucci, classe 1984, formazione classica e qualche anno all'università a studiare beni culturali con indirizzo archeologia, oggi è il nuovo anfitrione del “Tempo Perso”. Cordiale, genuino e sempre sorridente, Antonello ci ha accolti con la spontaneità di chi ti conosce da anni. La storia che ci racconta Antonello durante l'intervista si incastra come l'ultima tessera di un puzzle a completamento di una “fotografia” precedentemente fatta dal papà. Lui qui ci è nato, ha respirato i profumi delle stagioni viste con gli occhi di chi cucina, ha conosciuto migliaia di turisti e stretto la mano ad attori, cantanti e politici di tutto il mondo. A 39 anni, la sua eredità professionale fa parte del suo personale bagaglio di vita. Antonello potrebbe fermarsi a raccogliere i frutti del duro lavoro di tutta la famiglia. Ma il sangue non mente: non mancandogli il piglio imprenditoriale, decide di impegnarsi in un nuovo progetto che vedrà la luce questa prossima estate: l'apertura di un nuovo cocktail bar a pochi metri dal ristorante.

Ambiente e atmosfera dell'Osteria del Tempo Perso

Ci sono luoghi che parlano all’anima e l'Osteria del Tempo Perso è uno di questi. Tutto qui è al servizio della relazione, il cibo accorcia le distanze, il vino elimina le barriere, i piatti e gli ambienti sono una macchina del tempo che permettono alla tradizione di restare una cosa viva. Oggi le sale del ristorante sono due, l’una a pochi metri dall’altra. I due ambienti sono ricavati nella millenaria roccia che rappresenta la vera anima della città vecchia. L'atmosfera è magica, onirica, suggestiva. Entrando il tempo si ferma, il cuore batte più forte, le pupille si dilatano. Ci si innamora a prima vista di questo luogo che, credeteci, è di una bellezza che non si riesce a raccontare.

Una volta solcati l'ingresso, l'impatto è pazzesco. A differenza di tanti altri luoghi in cui la roccia fa capolino qua e là sotto gli intonaci, qui la roccia è nuda e fa da cornice all'intera sala. Il tovagliato fine dei tavoli riflette elegantemente le bellissime luci nascoste dietro cavità scavate nella roccia, che a loro volta mettono in risalto ora anfore, piatti e bicchieri in ceramica, ora preziose bottiglie di aceti invecchiati e distillati, libri e ricordi di famiglia. Impossibile, poi, non citare l'antico forno, una grotta nella grotta lasciata pressoché intatta che dicono essere stato il “forno del paese”, nel quale veniva cotto il pane ed altre pietanze portate a cuocere lì dagli abitanti. L’altra sala, tranquilla e riservata, invita al benessere. Era il granaio che riforniva l’antico forno.

Cosa mangiare a pranzo e a cena: la nostra degustazione

La nostra degustazione si apre con un Carpaccio di Gamberi Rossi di Santo Spirito con burratina e caviale, delicatezza e gusto che mettono subito in risalto la freschezza delle materie prime. Gli antipasti a seguire sono stati Tempura di fiori di zucchina ripieni di ricotta e menta, un piatto che, nonostante la stagionalità breve dei fiori di zucchina, ci dicono essere presente tutto l'anno. Questo piatto è così richiesto ed apprezzato che la proprietà si è dovuta ingegnare per conservarlo anche d'inverno. Sempre nella carrellata di antipasti, sono arrivate al nostro tavolo le Polpette di pane della nonna, con menta e melanzane; intrigante il Gazpacho Pugliese con burratina in pasta kataifi e capocollo di Martina Franca; “gazpacho pugliese” in quanto nella ricetta è stata ridotta la presenza del peperone compensata con il datterino giallo di Torre Guaceto. Infine le straordinarie Polpette di Podolica al sugo di pomodoro San Marzano.

 

Due i primi provati durante la nostra degustazione: le Strascinate di semola integrale Cardone con cime di rape acciuga e mollica di pane tostato e lo Spaghetto ai ricci di mare. Pleonastico dirlo, due cavalli di battaglia che Teo e Antonello non riescono proprio ad eliminare dal menu, per quanto richiesti. Nella nostra dicotomica degustazione non ci siamo fatti mancare l'alternanza tra carne e pesce anche nei secondi: le succulenti Costine di maiale marinate e laccate al miele cotte a bassa temperatura accompagnate da chips di patate “home made” e il Polpo arrosto su passatina di ceci al rosmarino. Al termine siamo riusciti a ricavare un posto per il dessert: Coppa Martini di crema chantilly con babà al rhum sbriciolato e fili di caramello. Ricordiamo al gentile lettore che la nostra degustazione è avvenuta nel mese di febbraio. D'estate - ci fa sapere la proprietà – le portate di pesce aumentano e qualche piatto di “terra” viene temporaneamente sospeso.

Le dimore del Tempo Perso, ecco dove dormire a Ostuni

Se la famiglia Carlucci, qui ad Ostuni, è campione mondiale di ospitalità, lo si deve anche ad Annamaria Martucci, moglie di Antonello e fine “padrona di casa” delle Dimore del Tempo Perso. Le Dimore non sono altro che tre appartamenti finemente ristrutturati, in cui vecchio e nuovo si combinano in perfetta armonia. Tre nomi per tre stili diversi: Prima Luce, Mare Videre, Terrae Globus. Ciascun appartamento offre uno splendido affaccio sullo straordinario paesaggio di Ostuni: gli uliveti che degradano verso il mare blu cobalto, il bianco delle case, le terrazze fiorite e il cielo azzurro sono l'estensione naturale delle stanze interne e degli oggetti d'arredo, oggetti esclusivi che troverete in ogni singola stanza.

L'Osteria del Tempo Perso e Le Dimore del Tempo Perso, vi regaleranno una calda atmosfera di privacy e di comfort che, lo ripetiamo, valgono il viaggio.


Foto Direttore Editoriale Giovanni Mastropasqua Recensione a cura di:
Giovanni Mastropasqua

Direttore Editoriale

Marche


Opinioni Osteria del Tempo Perso (1)

  1. Germanico

    Che spettacolo le polpette di Podolica

    5 / 5

    Esiste il concetto di "buono universale"? Secondo me si, almeno me ne sono convinto dopo aver mangiato le polpette di podolica al sugo di pomodoro San Marzano dell'Osteria del Tempo Perso. Chiunque abbia un ricordo felice della propria infanzia, non può non amare questo antipasto che supera ogni livello di immaginazione. E' inutile, i piatto semplici di una volta hanno una marcia in più.

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