Ristorante Primasecca di Fano

Recensione Ristorante Primasecca di Fano a cura del nostro giornalista

Due terrazze che si affacciano sull'orizzonte tra il Conero e il San Bartolo, un luogo luminoso e pulito e un servizio premuroso vi faranno andar via appagati se sceglierete di pranzare o cenare al Primasecca di Fano (Zona Torrette). All'ingresso del ristorante troverete il titolare Alessandro Gasparini che vi accoglierà con il volto luminoso di chi apprezza davvero che abbiate scelto proprio il suo ristorante tra i tanti presenti in zona. Qui, nella bella stagione, potrete scegliere se godere dei posti a sedere sul ponte esterno della struttura o in terrazza mentre nelle stagioni meno calde, la sala interna vi permetterà comunque di ammirare il mare e di godere di un'ottima cucina leggera e sincera. Se non ci siete mai stati, andateci senza timori, sottolineando, chiaramente, che vi manda “Oraviaggiando”!

Storia del ristorante Primasecca di Fano

I ristoranti di successo hanno sempre qualcosa da raccontare e spesso quel “racconto” conserva gelosamente sentimenti forti, tanto forti da cambiarti dentro. E come ogni racconto che si rispetti, ci sono i ricordi, i fatti e soprattutto un narratore, che di questa storia è anche il protagonista. Alessandro Gasparini, classe 1966, chiarissimi occhi azzurri, faccia simpatica e modi gentili, è il titolare del ristorante Primasecca dal 2004. Alessandro ci aspetta all'ingresso. Un grande sorriso, i primi convenevoli, un veloce tour dentro e fuori il ristorante e poi un caffè, seduti al tavolo sul terrazzino esterno. Quando gli chiediamo di raccontarci come è nato il ristorante Primasecca di Fano, lui si accende una sigaretta, mette su la pellicola e fa partire il film. “La storia ristorativa nasce nel 1973, avevo solo 7 anni e la mia famiglia gestiva un ristorante che tutti chiamavano “Puntiron's” che era anche il soprannome dei miei bisnonni. Come puoi immaginare ho respirato questo mondo sin da piccolo e nel tempo è diventato il mio lavoro. Nel 2000 mia sorella si ammalò e in famiglia facemmo la scelta di dividerci l'attività. Con i proventi ottenuti dalla divisione dei beni, nel 2004 decisi di aprire questo ristorante con mia moglie Patrizia”.

Il successo che oggi vanta questo ristorante, però, porta con sé un destino che non è stato sempre benevolo. La perdita della sorella e di altri 2 fratelli non sono fatti che si possono raccontare in una recensione di un ristorante. Sono, però, in qualche modo parte integrante di un presente che vive negli occhi di Alessandro e anche nell'atmosfera sincera e accogliente di questo posto. Sentimenti forti che ti cambiano dentro, alcune volte – come in questo caso - persino in meglio.

Ambiente e atmosfera del ristorante sul mare Primasecca di Fano

Un cartello ben in vista all'ingresso del grande parcheggio privato ci informa: “RISTORANTE PRIMASECCA - SIETE ARRIVATI”. Noi ci siamo divertiti a dare una doppia interpretazione a quella scritta: non solo un'indicazione per coloro che hanno prenotato e che conoscono bene il ristorante, ma anche un modo simpatico per dire “fermatevi, non è necessario che andiate oltre, questo è il posto giusto in cui restare”. Primasecca è davvero il posto giusto in cui fermarsi, del resto non si può non consigliare questo locale a chi ama il mare e la cucina di pesce. Due terrazze che si affacciano sui chilometri di Adriatico che tracciano l'orizzonte tra Conero e il Monte San Bartolo; poi una sala accogliente interna, un luogo luminoso e pulito; infine un servizio premuroso e famigliare e una cucina sulla quale non abbiamo trovato sbavature. All'ingresso troverete il titolare Alessandro Gasparini che vi accoglierà con il volto luminoso di chi apprezza davvero che abbiate scelto proprio il suo ristorante per rrinfrancarsi. Nella bella stagione potrete scegliere se godere dei posti a sedere sul ponte esterno della struttura o all'interno.

Cosa si mangia al Primasecca: la nostra degustazione

In cucina lo chef Omar Piersantelli, dal 2006 al servizio dei Gasparini, è affiancato da altri 3 sous chef e da un pasticcere professionista. Per chi arriva per la prima volta, consigliamo l'antipasto completo di caldi e di freddi, oppure potrete seguire i suggerimenti di Alessandro che vede, nella zuppetta di moscioli di Portonovo, il più semplice e gustoso inizio che si possa fare (o in alternativa le vongoline della zona). Nel ventaglio del buono e semplice, non dimenticatevi le canocchie (cicale di mare) proposte sempre freschissime, le alici e le mazzancolle bollite. Il primo che abbiamo scelto e che consigliamo di ordinare è lo “Spaghettone ai cannelli, con pomodori confit e pangrattato”. Sul secondo di mare, torna Alessandro a suggerire di prendere qualsiasi tipo di pesce (pescato del giorno) alla griglia senza panatura, insomma “al naturale”: olio, sale, pepe e prezzemolo servito con il radicchio, anche questo grigliato. “Prendi il pesce al naturale – ci dice - la differenza della griglia è che il grasso del pesce o l'olio del condimento, cadono sui carboni e restituiscono un profumo straordinario al pesce. Qui da noi trovi spesso Spigola, Orata, Rombo, Ombrina.” Per chi non ama il pesce ma non vuole rinunciare all'atmosfera del Primasecca, sul menù ci sono sempre 2 o 3 antipasti di carne, tutti i tipi di pasta declinata con ragù o al pomodoro o alle verdure, e come secondi, cotolette, bistecca con l'osso e filetto di manzo.

Un menù per celiaci completa l'offerta

Per chi è intollerante al glutine Alessandro garantisce che riesce a trovare un compromesso appagante. “Troviamo sempre un accordo con chi chiede un menù per celiaci. Possiamo proporre loro tutti gli antipasti ad esclusione del tortino, tra i primi il risotto ai frutti di mare, sui secondi la tagliata di tonno, i pesci al sale e le grigliate al naturale (al forno).

Curiosità

Il gruppo di lavoro del Primasecca si sta specializzando su un tipo di asporto con preparazione finita all'80/85%, per dare ai clienti la possibilità di terminare di cuocere il piatto a casa. Già ora è possibile provare gli spiedini sottovuoto messi in atmosfera modificata, le lumachine fredde in porchetta e il fritto.

Recensione a cura di:
Giovanni Mastropasqua

Direttore Editoriale

Marche